lunedì 23 febbraio 2009

SEEDORF, FILOSOFO DEL PALLONE


Clarence Seedorf ha le spalle larghe e il cuore grande. Nello spogliatoio è un leader, lo è stato dal primo giorno e non lo diciamo noi, lo dicono i suoi compagni. Clarence Seedorf è un filosofo del calcio, e non ha amato quei fischi di San Siro. Perchè se questa stagione non è stata esaltante per lui. il motivo è principalmente quello legato ad una condizione fisica non sempre eccellente. Lo ha detto lui stesso, tempo fa, telefonando in diretta a Milan Channel: se i fischi arrivano perchè gioca male e non si impegna li accetta, se arrivano quando lui va in campo stringendo i denti e non potendo essere al top, no. Invece i tifosi hanno continuato a fischiare, anche ieri, quando Clarence acciaccato restava in campo perchè il Milan era gia fin troppo rattoppato. Ed ha segnato il gol partita, il gol da tre punti, il quarto stagionale e il numero 47 in rossonero. 'Mi dispiace aver sentito fischi da parte del pubblico', ha detto. 'I tifosi devono imparare che la partita dura novanta minuti, bisogna avere pazienza, stare dietro alla squadra e avere fiducia perchè gli avversari a volte ci mettono in condizioni difficili. Il pubblico deve essere generoso con la squadra che scende in campo e lotta'. Seedorf è sempre stato una mosca bianca nel mondo del calcio: per il suo carisma, la sua cultura, la grand eintelligenza e il coraggio di dire sempre quello che pensa. Un personaggio di livello e dalle molteplici sfaccettature, che -limitandoci alla questione tecnica- ha vinto tutto, e più volte, giocando solo in squadre d'alto rango: l'Ajax che lo ha cresciuto e dove ha vinto la prima coppa Campioni (contro il Milan), la Sampdoria che lo ha lanciato nel calcio dei 0grandi campionati', il Real Madrid di cui era diventato mente e braccio e con cui ha alzato la seconda Champions, poi l'Inter e il Milan. In nerazzurro, tra panchine e prestazioni alterne, faticava ad essere il regista dai piedi fatati e dal fisico d'acciaio che era in maglia merengue: ceduto al Milan come un bidone, ha ritrovato in rossonero il piacere di giocare a calcio, una mentalità vincente (come la sua) e l'antica brillantezza. con le sue giocate è stato protagonista del trionfo in Champion 2003, divenendo il primo a vincere tre volte la coppa con tre club diversi; decisivo il suo apporto nello scudetto 2004, con tanto di rete del 3-2 in un derby vinto -in rimonta- all'84. Seedorf è stato importante anche nella corsa verso una nuova finale, persa però a Istanbul, nel 2005: la rivincita è arrivata l'anno dopo, con la quarta Champions e il Mondiale di Club. Seedorf ancora protagonista: prestazioni eccellenti e incursionio-gol determinanti, come a Monaco nei quarti col Bayern o come in Giappone contro l'Urawa Red Diamond. Le tribolazioni di questa stagione non fanno testo: Seedorf vuole tornare a stupire e vincere com'è abituato.

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