venerdì 29 febbraio 2008

LE PAGELLE DI CATANIA-MILAN

KALAC 6 Deve difendere la porta da una difesa in serata storta, ci riesce a lungo ma sul gol non può fare miracoli; in seguito, due buoni interventi, decisivi. CAFU 5,5 Si vede poco in spinta, almeno dietro dà un pò di aiuto (ODDO sv). BONERA 5,5 Viene coinvolto nella serataccia della difesa rossonera. MALDINI 5 Impreciso e forse frettoloso nei rilanci, compie qualche errore in fase difensiva e si perde Spinesi in ocasione del pareggio siciliano. FAVALLI 6,5 L'unico sufficiente dietro: aiuta, copre con interventi sicuri e puliti, lotta e anticipa, butta cross nella mischia. BROCCHI 5,5 Una botta alla caviglia ne condiziona subito la prestazione, viene sostituito da GATTUSO (sv), che non riesce a mettersi particolarmente in mostra se non per un intervento abbastanza tosto per il quale viene ammonito. Buona partita per EMERSON (6), che sostituisce Pirlo con buoni movimenti e un ritmo niente male. AMBROSINI (6) lotta con la continuità di sempre, prova a inserirsi sui calci piazzati ma non riesce ad avere grosse occassioni in area. Non combina granchè SEEDORF (5): dopo qualche gara opaca Ancelotti l'aveva tenuto a riposo domenica, ma l'olandese non è ancora al top e appare un pò macchinoso; per pochi centimetri, in ritardo su un gustoso assist di PATO (6), che inizia sottotono ma cresce col passare dei monuti, fino al grandissimo gol: dribbling rientrante, accentramento e botta letale da 25 metri: alla Shevchenko. Prende tante botte, lotta, ha qualcheguizzo ma dobvrebbe trovare più peso e continuità nell'arco dei '90, entrare più nel vivo. INZAGHI (6) si muove in area creando la solita frenesia, e un gol lo segna pure: ma è offside. Lo rileva GILARDINO (sv), che non ha troppo tempo di calarsi in partita.

giovedì 28 febbraio 2008

CATANIA-MILAN 1-1, NON BASTA PATO

SERIE A, VENTICINQUESIMA GIORNATA



NON BASTA IL GRAN GOL DI PATO, E IL MILAN RISCIVOLA AL QUINTO POSTO. UN GOL ANNULLATO A INZAGHI, DUE AL CATANIA: MA TUTTO REGOLARE.

CATANIA. Il Milan torna a due punti dal quarto posto, impattando contro un non irresistibile Catania. I rossoneri erano andati in vantaggio con un gol splendido del cucciolo Pato, ma i rossoblù hanno regolato presto i conti e la sfida si è chiusa in partià, con l'arbitro che ha giustamente annullato tre reti (una a Inzaghi, due ai padroni di casa).

LA PARTITA. Ancelotti, privo di Nesta in vista dell'Arsenal, schiera Bonera con Maldini davanti a Kalac; esterni Cafù e Favalli; Brocchi, Emerson, Ambrosini e Seedorf (fantasista) in mezzo, Pato e Gila davanti. La gara è molto tattica, il Milan fatica a fornire le sue punte e solo Pato la vivacizza, quando finalmente serve genialmente Seedorf: l'olandese arriva in lieve ritardo davanti al portiere. Kalac si fa male sulla risposta catanese, ma resta in campo e il primo tempo si chiude così. La ripresa si annuncia scoppiettante: Pato, fin lì poco attivo, si accentra dopo un bel dribbling e fucila Polito, incesellando un grandissimo gol da 25 metri: è l'1-0, segnato alla Shevchenko. Il Milan spinge e trova un altro gol dopo pochi miinuti, ma il piatto dell'invasato Inzaghi è giudicato (giustamente) fuorigioco; il Catania allora si sveglia, la difesa del Milan sbanda e il neoentrato Spinesi realizza l'1-1. I siciliani si vedono annullare due gol per altrettanto giusti fuorigioco. La difesa del diavolo fa paura, Ancelotti mette Oddo per Cafù e si gioca la carta Gilardino (per Inzaghi), mentre l'acciaccato Brocchi lascia spazio a Gattuso, ma è un intervento pregevole di Favalli, dietro, a trovare applausi: il Milan non riesce a pungere. Brividi finali, con un'amnesia clamorosa di Polito non sfruttata da Pato. finisce in parità, la Fiorentina torna quarta e il Milan a sbuffare.



Maldini, partita non eccelsa


Bonera in volo


Superpippo in azione

CATANIA-MILAN 1-1
MARCATORI: Pato (M) al 10', Spinesi (C) al 18' st CATANIA (3-5-2): Polito; Silvestre, Silvestri, Stovini; Sardo (Spinesi dal 14’ s.t.), Baiocco, Edusei, Colucci, Vargas; Mascara, Martinez (Alvarez dal 39’ s.t.). (Bizzarri, Terlizzi, Sabato, Biagianti, Izco). All: Baldini MILAN (4-3-1-2): Kalac; Cafu (Oddo dal 22’ s.t.), Bonera, Maldini, Favalli; Ambrosini, Emerson, Brocchi (Gattuso dal 34’ s.t.); Seedorf; Inzaghi (Gilardino dal 32’ s.t.), Pato. (Fiori, Simic, Gourcoff, Paloschi). All: Ancelotti ARBITRO: De Marco di Chiavari NOTE - Spettatori 21.000. Ammoniti Stovini, Favalli, Colucci, Baiocco, Brocchi e Gattuso per gioco scorretto; Cafu e Silvestri per comportamento non regolamentare. Angoli 3-3. Recuperi: 2’ nel p.t., 4’ nel s.t.

CLASSIFICA: INTER 61, ROMA 52, JUVENTUS 48, FIORENTINA 44, MILAN 42, UDINESE 36, SAMPDORIA e GENOA 35, ATALANTA e PALERMO 34, NAPOLI 30, LAZIO 29, TORINO 27, PARMA, SIENA ed EMPOLI 25, CATANIA 24, LIVORNO 23, REGGINA 21, CAGLIARI 18.



Bimbo Pato, nuova attrazione


Buona partita di Emerson

HA DETTO IL MISTER...
ANCELOTTI: "Un pareggio a Catania ci può stare, in questo momento stiamo facendo il massimo ma abbiamo delle difficoltà oggettive perchè costretti a chiamare in causa giocatori non al massimo della condizione. La situazione migliorerà certamente, adesso dobbiamo pensare a recuperare. Per quanto riguarda la gara di questa sera è stato un peccato non aver tenuto il vantaggio, sul gol ci siamo fatti sorprendere. Adesso come detto dobbiamo pensare a trarre il meglio da noi stessi affrontando le prossime gare fino ad arrivare alla gara di Champions con l'Arsenal". Il gol di Pato? Di grandissima fattura".



Brocchi in contrasto

martedì 26 febbraio 2008

SUPERPIPPO, L'IMMORTALE LEGGE DEL GOL

Non sarà più titolare, non sarà più un ragazzino, ma Pippo Inzaghi segna sempre gol decisivi: una carriera incredibile ed una vecchiaia dolcissima, fatta di spezzoni di gloria ai quali San Siro esplode di gioia...



In panchina soffriva e si contorceva. Poi il mister l'ha buttato nella mischia, in una partita che sembrava indirizzata al pareggio. Compito ingrato per il vecchio bomber, che dieci anni fa era il velenoso terminale della grande Juventus; compito ingrato per uno che ha segnato 89 gol nel Milan, vincendo da protagonista la Champions League (2003) prima di rischiare la carriera a causa di una serie incredibile di infortuni; mica facile dover dare una svolta in una manciata di minuti, quando ci hai messo 2 anni per tornare un campione vero a suon di gol (17), per tornare a griffare con euro prodezze una nuova Coppa Campioni (nel 2007, con la doppietta in finale). Non è certo facile riprendersi i palcoscenici quando hai ormai 34 anni, non sei più la stella titolare ma devi fare l'"Altafini" dietro a dei ragazzini ricchi di classe e fama. Non è facile, a meno che tu non ti chiami Pippo Inzaghi: e allora diventa banale entrare e far rabbrividire la difesa, diventa classico scattare sul filo del fuorigioco, diventa magicamente lapalissiano colpire con grazia e spietato killer instinct quella palla spiovente messa da Gouruff, azzannarla con un colpo di testa chirurgico ad altezza ventre e depositarla in rete, correre invasati sotto la curva e non sapere di che follia impazzire, ai piedi di uno stadio delirante per te. Se ti chiami Pippo Inzaghi, diventa immortale la legge del gol!

lunedì 25 febbraio 2008

LE PAGELLE DI MILAN-PALERMO

KALAC 6 Non deve compiere interventi, e sul gol è beffato da un'impercerttibile ma decisiva deviazione di Oddo. ODDO 6,5 A parte la sfortunata deviazione del gol siciliano, Massimo gioca bene e spinge con buona continuità. Migliora sensibilmente la qualità dei suoi cross: è suo l'assist ad Ambrosini. BONERA e KALADZE (6) sigillano la difesa con capacità ma senza dannarsi troppo. Finalmente abbiamo recuperato JANKULOVSKI (6), che potrebbe spingere di più ma preferisce non sbilanciare troppo la squadra. Nel finale è rilevato da FAVALLI (sv). PIRLO (6) corre molto e cerca di inventare gioco senza riuscire però a dare un segno incisivo al match. GATTUSO 6 ci mette la solita foga e resta dietro alle quinte, mentre AMBROSINI (7) si prende le copertine, e con la fascia di capitano al braccio: palloni recuperati, sontuosa copertura del settore sinistro, il gol del pareggio con un tap in da centravanti navigato per l'1-1. KAKA' 5,5 non brilla quasi mai, e deve pure lasciare il campo acciaccato: GOURCUFF (6) non riesce però a calarsi bene nella parte, sbaglia parecchio e solo il cross decisivo per il gol di Pippo salva la sua partita. PATO (5,5) offre qualche spiraglio di classe, come un dribbling esaltante e un tiro pericoloso, ma è poco incisivo. Come GILARDINO (5), ancor meno efficace; l'inserimento di INZAGHI (7) ha invece risolto il match: il bomber eterno graffia il match con un colpo di testa dei suoi, infido e rapace. E' il suo gol numero 90 con il Milan, è il ritorno alla rete in serie A dopo un anno, è la perla che vale l'aggancio al quarto posto.

MILAN-PALERMO 2-1, MENO MALE CHE C'E' INZAGHI!

SERIE A, VENTIQUATTRESIMA GIORNATA



UN GOL DI AMBROSINI E UN GUIZZO DI PIPPO AL NOVANTUNESIMO REGALANO AI ROSSONERI L'AGGANCIO AL QUARTO POSTO. MA KAKA' SI FA MALE: SALTA L'ARSENAL?

MILANO. Meno male che Pippo perde il pelo ma non il vizio. Il Milan fatica contro il Palermo? Pato e Gilardino non danno peso all'attacco rossonero e solo un gol di capitan Ambrosini allontana la vittoria siciliana a San Siro? Poco male: Carlo Ancelotti fa scaldare il vecchio bucaniere, 89 gol rossoneri, 11 l'anno scorso e 3, finora, in stagione. E Superpippo schioda il risultato, fa esplodere San Siro infilando i rosanero all'ultimo secondo con un'incornata rapace e infida delle sue, regalando ai tifosi l'aggancio al quarto posto: la Fiorentina, battuta dalla Roma, è ora a pari punti. L'infortunio di Kakà, sostituito senza troppi meriti da Gourcuff nell'intervallo, tiene sulle spine il Milan; proprio dal francesino è comunque arrivato l'assist vittoria trasformato in oro dal solito invasato Inzaghi, che è corso sotto la curva stravolto di gaudio come al solito!

LA PARTITA. Kalac tra i pali, difesa con Oddo e Janku cursori, Bonera e Kala in mezzo (riposo per Nesta); centrocampo consolidato, Kakà dietro a Pato e Gilardino. La partita è bella e vivace, il Milan parte col passo giusto e sfrutta la spinta di Oddo a destra; dall'altra parte Janku non si scopre troppo, mentre Ambrosini è sempre sugli scudi. Tuttavia gli attaccanti non brillano mai, anzi Kakà nell'intervallo dovrà lasciar campo a Gourcuff, come detto, per una contusione: continua il periodo un pò sfortunato di Ricky, che rischia di saltare il big match di ritorno con l'Arsenal, il 4 marzo. Il Palermo passa alla prima occasione: al 9' Bresciano tocca un pallone che poi Oddo di petto devia alle spalle di Kalac (0-1). Poi i siciliani tengono botta fino al 24', quando Ambrosini trova il varco giusto: su un lancio lungo di Oddo, il rossonero arriva tutto solo a tu per tu con Fontana, e con un sinistro in scivolata sigla l'1-1. Poi è assedio Milan: troppo bassi gli esterni del Palermo, molto aggressivi i difensori di fascia rossoneri, proprio come Ancelotti aveva chiesto. Ma il Milan non riesce a tradurre in raddoppio tanta pressione, e il primo tempo si chiude sul pari. La ripresa vede un Palermo meno schiacciato nella sua area e il Milan fatica a trovare varchi. Ma le occasioni sono sempre rade: al 17' Pato inventa un destro dalla distanza che chiama Fontana a un grande intervento, al 21'Kalac anticipa in extremis Zaccardo, al 24' Cavani arriva indisturbato al tiro dal limite, ma la sua botta finisce di poco alta. E allora ci pensa Inzaghi, entrato al posto di Gilardino, a realizzare il 2-1 di testa in tuffo su un cross di Gourcuff a tempo scaduto. Quando nessuno ormai ci credeva più, tranne ovviamente SuperPippo.


Che gol, capitan Ambro!


Pato non ha brillato particolarmente

MILAN-PALERMO 2-1
MARCATORI: nel pt 9' Bresciano, 24' Ambrosini; nel st 46' Inzaghi. MILAN (4-3-1-2): Kalac; Oddo, Bonera, Kaladze, Jankulovski (39' st Favalli); Gattuso, Pirlo, Ambrosini; Kakà (1' st Gourcuff); Pato, Gilardino (27' st Inzaghi). (A disposizione: Fiori, Simic, Emerson, Brocchi). All.: Ancelotti PALERMO (3-5-2): Fontana; Zaccardo, Barzagli, Biava; Cassani, Guana, Migliaccio, Bresciano (10' st Simplicio), Balzaretti; Cavani (43' st Tedesco), Amauri. (A disposizione: Agliardi, Rinaudo, Caserta, Jankovic, Miccoli). All.: Guidolin. ARBITRO: Giannoccaro di Lecce. NOTE: spettatori: 50.643. Angoli: 6-3 per il Palermo. Ammoniti: Guana, Balzaretti e Cassani, Kaladze e Kakà per gioco falloso. Recupero: 2' e 4'.



CLASSIFICA: INTER 60, ROMA 51, JUVENTUS 47, MILAN e FIORENTINA 41, UDINESE 36, SAMPDORIA 35, GENOA 32, ATALANTA e PALERMO 31, NAPOLI 30, TORINO e LAZIO 26, EMPOLI 25, CATANIA e LIVORNO 23, SIENA e PARMA 22, REGGINA 21, CAGLIARI 18.


Superpippo in azione

HANNO DETTO...



FILIPPO INZAGHI:
"Era una partita difficile e questo lo sapevamo, per fortuna è stato molto bravo Yoann a realizzare l'assist e poi è andata bene. A Yokohama avevo raggiunto quota ottantanove gol con la maglia del Milan, me ne mancava solo uno per arrivare a novanta in modo da raggiungere il traguardo di aver segnato il maggior numero di gol nella mia carriera con la maglia rossonera. Per la prima volta oggi abbiamo raggiunto il quarto posto e proprio alla fine quando sembrava finita siamo riusciti a vincere, sono proprio felice. L'anno scorso mi ero dedicato principalmente alle Coppe e sentivo la mancanza di un gol in campionato, ero fermo a quota centoventisette da tanto tempo. Questo gol mi rende tanto felice perchè quando avevo trovato la condizione mi sono dovuto poi fermare a causa della frattura di un dito per sessanta giorni. Sono sereno perchè sono tornato a scattare come una volta, ma la mia condizione può ancora crescere. Ho giocato due partite novanta per minuti e stasera sono contento di essere entrato alla fine ed essere stato utile alla squadra."



MASSIMO AMBROSINI: "Questa vittoria altro non può essere che un punto di partenza perchè la strada è lunga e ci sono avversari importanti. E' stato importante agganciare il quarto posto, ma è altrettanto importante mantenere questa postazione. Il calcio al giorno d'oggi è determinato da molti episodi ed è un peccato che l'arbitro non venga sempre aiutato dai suoi collaboratori che potrebbero dare un supporto decisivo. Quando c'è molta confusione in area non è facile per il direttore di gara da solo riuscire a cogliere ogni particolare ed è per questo che credo che i guardalinee lo devono aiutare maggiormente. Stasera sono anche riuscito a segnare, mi diverto ad andare in avanti e a volte riesco anche a trovare il gol. In questo periodo ci sono tante partite vicine e alla lunga la stanchezza inizia a farsi sentire, il mister sta utilizzando molto noi centrocampisti e noi cerchiamo sempre di farci trovare pronti. Adesso ci aspettano due impegni in campionato da non sottovalutare e poi la partita con l'Arsenal. Credo sarà una bella gara, con il pubblico dalla nostra, credo che potrà essere una di quelle serate a cui il Milan è abituato."

sabato 23 febbraio 2008

LE PAGELLE DI ARSENAL-MILAN



KALAC 6,5
Sveglio e attivo quando deve parare le... cannonate dei Gunners. Adebayor lo supera solo una volta, ma centra la traversa. ODDO 6,5 Gioca una grande partita dietro: lotta, sfodera interventi battaglieri e decisivi. Non si scopre troppo in fase di spinta. NESTA 7 Finchè resta in campo è tra i migliori, con i suoi soliti anticipi sontuosi; purtroppo poi si procura un acciacco e lascia il campo a JANKULOVSKI 6, che copre la corsia senza infamia nè lode. KALADZE 8 Anche per Zanna Bianca, prestazione monstre: regala una serie lunghissima di interventi decisi e decisivi, pesanti, solidi e grezzi come la pietra. Un muro infallibile, cattivo e tosto. MALDINI 8 Partita gigantesca del Mitico Capitano: inizia sulla fascia sinistra e attacca senza sbilanciarsi, annullando i pimpanti giovani dell'Arsenal. Poi Nesta va ko e lui si sposta al centro, epico, leggendario, olimpico nella classe e nella straripanza fisica che, a 40 anni, ancora gli consente interventi da spellarsi le mani. Come un recupero super su Ebouè, come quando salta come Nureyev per sfiorare una palla terribile che stava per finire all'avversario, solo davanti a Kalac, e deviarla di qanto bastava. Infinito, eterno, oceanico Capitano! PIRLO 6 Contro le folate londinesi cerca di accendere la lue con qualche lancio dei suoi, o delle sue geometrie; ma è partita difficile per i maghi, più indicata per guerrieri come GATTUSO 7,5, davvero arrembante: contro le inglesi disputa sempre match indimenticabili, densi di tackle, urlacci, contrasti al limite, recuperi importanti e un contributo incredibile di carisma, ardore. Simile il discorso per AMBROSINI 6,5, l'elegante alfiere guerriero della mediana. SEEDORF 5 Non riesce mai ad ispirarsi come sa, ed è rilevato da EMERSON sv; anche KAKA' 6 si vede pochino: qualche tentativo di innescarsi in volo, nulla più. PATO 6,5 invece torna nel migliore dei modi, offrendo guizzi e tocchi intelligenti: a volta parte come un razzo, altre mette scompiglio in area: gli manca solo il gol, esce per crampi sostituito da GILARDINO sv.

giovedì 21 febbraio 2008

ARSENAL-MILAN 0-0, GLI OTTAVI SI DECIDONO A SAN SIRO

CHAMPIONS LEAGUE, ANDATA OTTAVI



IL MILAN PAREGGIA IN CASA ARSENAL: INIZIO A RILENTO, GRAN SOFFERENZA NELLA RIPRESA E ARREMBAGGIO FINALE, MA IL RISULTATO NON CAMBIA: TUTTO SI RISOLVERA' NEL RITORNO DEL 4 MARZO, A MILANO. MALDINI STREPITOSO, GRANDIOSI NESTA, ODDO, KALAC, KALADZE E GATTUSO.

LONDRA (Inghilterra). Bravo Milan, l'Europa non delude i suoi dei: nel giorno dopo lo sfascio nerazzurro a Liverpool (0-2), i rossoneri impattano 0-0 contro un Arsenal dominatore della Premier League e, pur essendo leggermente svantaggiato rispetto ai Gunners in vista del ritorno, torna a casa abbastanza sereno. Kalac scende in campo nonostante gli acciacchi della vigilia, ed è uno dei migliori in campo; se Kaladze, Gattuso e Oddo disputano una grande partita, capitan Maldini è autenticamente mostruoso, alla soglia dei 40 anni: con i suoi epici guerrieri, il Diavolo attende San Siro per divorarsi la corazzata britannica.

LA PARTITA. Kalac, come detto, ce la fa e va in campo. In difesa Kaladze e Nesta compongono la solita coppia superba, Maldini galoppa sulla fascia e dall'altra parte si piazza Oddo. Centrocampo titolare, Seedorf e Kakà si piazzano dietro a Pato: il baby bomber va in campo a sorpresa, dopo il breve infortunio, preferito a Gilardino rispetto alla formazione annunciata. E' proprio Pato a dare la prima emozione, andando al tiro dopo aver scherzato un difensore con un sombrero. Il Milan attacca ma i suoi difensori si prendono applausi per alcuni grandi interventi: recupero decisivo di Oddo, Maldini che giganteggia su Ebouè, Nesta che azzera Adebayor. All'improvviso la partita si fa brutta, e Kaladze erge un muro invalicabile a suon di interventi solidissimi. L'Arsenal cresce progressivamente, Kalac rischia con qualche rinvio impreciso ma il primo tempo si chiude sulla parità. Nella ripresa Oddo si conferma strepitoso guerriero di retroguardia, anche se in fase offensiva non è sempre preciso: il Milan sfrutta pochissimo le fasce. Poi succede che Nesta si fa male e lascia il posto a Jankulovski, che si inverte col Capitano: al centro Paolo salirà ancora più nella magnificenza della sua prestazione. Kakà punge appena, ma l'Arsenal fa paura sulla ripartenza: Kalac si dimostra via via sempre sicuro e carismatico. La squadra rossonera soffre, e l'Arsenal la chiude nell'angolo: Adebayor segna in offside, i biancorossi si fanno padroni del match e i Ragazzi difendono stringendo i denti: Gattuso legna come un fabbro in mezzo, Kaladze impeccabile diventa l'incubo degli avanti londinesi; di per contro i guizzi di Pato sono gli unici fuochi di un Milan mai illuminato da un Seedorf lezioso. I rossoneri attaccano a rilento, ma riescono a riequilibrare il match e piano piano ne riprendono le redini. Maldini è sempre regale nei suoi interventi portentosi, e lo stesso Kalac si supera con tre interventi pregevoli, uno dei quali sul bravissimo Fabregas; all'ultimo secondo l'Arsenal centra la traversa con un'inzuccata di Adebayor, ma evidentemente è destino che la partita si decida nella tana del Diavolo!











ARSENAL-MILAN 0-0
ARSENAL (4-3-2-1): Lehmann; Sagna, Touré (dal 7’ p.t. Senderos), Gallas, Clichy; Ebouè (dal 44’ s.t. Walcott), Fabregas, Flamini; Hleb, Eduardo (dal 29’ s.t. Bendtner); Adebayor. (Fabianski, Gilberto, Hoyte, Denilson). All. Wenger. MILAN (4-3-2-1): Kalac; Oddo, Nesta (dal 5’ s.t. Jankulovski), Kaladze, Maldini; Gattuso, Pirlo, Ambrosini; Seedorf (dal 41’ s.t. Emerson), Kakà; Pato (dal 32’ s.t. Gilardino). (Fiori, Bonera, Brocchi, Inzaghi). All. Ancelotti. ARBITRO: Larsen (Dan). NOTE: spettatori 60.082 (circa 4mila i tifosi rossoneri, stadio esaurito); serata fredda, campo in buone condizioni. Ammoniti: Pato (M), Senderos (A) per gioco scorretto; Eboué (A) per simulazione. Angoli: 8-1. Recuperi: 1' p.t. 4' s.t.







HANNO DETTO...
PAOLO MALDINI:"Personalmente ho la fortuna di essere in grado di giocare in due ruoli, non ho sofferto più di tanto e mi sento abbastanza bene fisicamente, l'importante comunque è aver ottenuto un risultato positivo. L'Arsenal è una squadra molto giovane, con ragazzi molto educati e per me è sempre bello venire a giocare qui in Inghilterra dove c'è tanta cultura sportiva e molto rispetto per noi avversari in veste di Campioni d'Europa e Campioni del Mondo in carica. Al ritorno mi immagino una partita come quella contro il Manchester perchè il Milan ha la possibilità di essere offensivo quando vuole." MASSIMO ODDO: "Personalmente ritengo di aver disputato una buona partita, ma credo di averne fatte altre sia positive che negative. Ognuno di noi cerca comunque sempre di fare del proprio meglio. Quando Oddo gioca bene significa che è aiutato dai compagni. Sono un difensore e principalmente cerco di svolgere il mio ruolo, poi se riesco cerco di servire anche assist importanti per i miei compagni. Sulla palla gol non mi sono soffermato abbastanza. Stasera abbiamo comunque disputato una partita molto sostanziosa, di grande agonismo e direi che questa è una nota del tutto positiva. L'Arsenal spinge molto con i terzini cercando di creare spazi in cui si inseriscono la punta e i terzini stessi, ma noi abbiamo comunque giocato una grande partita a livello difensivo. Nella gara di ritorno dovremo cercare di fare una partita da Milan, come quella di Manchester, consapevoli del fatto che noi abbiamo le nostre capacità, siamo più incisivi perchè se giochiamo da Milan abbiamo grandi possibilità." KAKA': "Con Pato siamo in una situazione in cui dobbiamo cercare di migliorare l'intesa, ma tante cose vengono già bene, c'è comunque tempo perchè abbiamo a disposizione tante partite. Giocheremo ancora tanto insieme. La gara di ritorno me la immagino già con ottanta mila persone a San Siro, con i nostri tifosi, con il Milan che sarà sicuramente aggressivo. Personalmente adesso devo sfruttare questi giorni per allenarmi perchè il ginocchio sta bene, ma devo ritrovare il ritmo partita. L'Arsenal è stato bravo, sono una squadra molto tecnica, ben oraganizzata e in grado di cambiare le posizioni in continuazione." CARLO ANCELOTTI invece torna a Milano con la certezza che al ritorno si vedrà un altro Milan: "L'Arsenal è una grande squadra con una condizione migliore rispetto alla nostra, ci hanno messo in grande difficoltà ma noi abbiamo avuto una buona tenuta difensiva, diciamo che abbiamo giocato non di fioretto ma di spada. Mi ritingo soddisfatto a metà di questa serata, avremmo potuto fare meglio in fase offensiva ma loro hanno pressato Pirlo per novanta minuti e questo ci ha impedito di avere palle giocabili. Inoltre avremmo dovuto tenere più palla e circare di mandarli fuori giri, ma in questo gioco abbiamo perso forse un po' di sicurezza. Per il ritorno comunque so che vedremo un nuovo Milan con una migliore condizione, avremo a disposizione giocatori recuperati completamente. Certo sappiamo di giocare contro un grande avversario, loro hanno qualità, ma confido nella maggiore freschezza della nostra squadra. Pato e Nesta? Per il brasiliano nulla di grave, per Nesta vediamo, ma non credo ci siano problemi per la sfida con il Palermo".






martedì 19 febbraio 2008

DOMANI ARSENAL-MILAN

DITO LUSSATO PER KALAC, COLPO DELLA STREGA PER DIDA: CON L'ARSENAL FIORI SOGNA UNA NOTTE DI GLORIA TRA I PALI DEL DIAVOLO!

CHAMPIONS LEAGUE
, tonano i grandi palcoscenici tanto ambiti dal Milan. E tornano i brividi più belli. Rossoneri in allarme, perchè Kalac si è lussato un dito in allenamento e, anche se dovrebbe farcela, è tenuto in allarme Valerio Fiori: il terzo portiere, 39 anni, è alla nona stagione rossoenra ma ha giocato solo 2 partite ufficiali col Milan; tuttavia rappresenta una garanzia di professionalità, passione e capacità da vero numero 1. La grande occasiione per Valerio arriva ovviamente in seguito all'infortunio anche di Dida, che a Parma in panchina ha subito un doloroso colpo della strega, ed è stato portato fuori dal campo in barella, nell'ilarità generale.

PRECEDENTI. Milan e Arsenal si sono affrontati solo una volta, nella Supercoppa Europea del 1994. Dopo lo 0-0 di Londra, al ritorno il Milan si impose con le reti del fantasista croato Zvonimir Boban e dell'ala bomber Daniele Massaro, già autore della doppietta decisiva nella precedente finale di Champions League col Barcellona, vinta 4-0.

FORMAZIONE. Sembra che Kalac ce la faccia, ma come detto è in preallarme Fiori. In difesa dovrebbero schierarsi Bonera e Capitan Maldini, che certo non si perde la Champions, sugli esterni; centrali classici, Nesta e Kaladze. A centrocampo i soliti tre (Gatto, Pirlo, Ambro), davanti attacco con due fantasisti più Gilardino: il recuperato Seedorf al fianco di Kakà. Pato dovrebbe esser finalmente recuperato: inizierà dalla panchina.


Il Milan supercampione d'Europa 1994

LE PAGELLE DI PARMA-MILAN

KALAC 6,5 Come sempre, determinante: salva il risultato in un paio di occasioni, in altre è anche fortunato. CAFU e JANKULOVSKI 5,5 Faticano a spingere, crossare, passare la metà campo: e così i rifornimenti in attacco arrivano col contagocce. A Janku subentra MALDINI, 6,5, che entra subito nel vivo e si dimostra più efficace nella spinta, nei cross e nel presidiare la sua zona. NESTA e KALADZE 6 Guardano la difesa come al solito, sicuri e senza fronzoli quando serve. GATTUSO e AMBROSINI 6 il Parma fa soffrire il Milan, loro indomiti battagliano per arginare in una squadra che fatica terribilmente a offendere. Per creare maggior gioco, Ancelotti toglie Gattuso e mette PIRLO, 6, le cui geometrie sono sempre accattivanti. EMERSON 6,5 Tonico il puma, nella sua manovra di costruzione, arginamento, spinta e rifornimento. SERGINHO 5,5 Non riesce a crear pericoli come nelle serate migliori (GILARDINO 5,5 non si vede molto). KAKA' 6 Il ritorno del brasiliano è positivo, anche se non brillante come Ricky ci ha abituati. INZAGHI sv gioca nel primo tempo, quando il Milan soffre di più e non lo rifornisce mai: come si può giudicarlo?

lunedì 18 febbraio 2008

INFINITO CAPITANO, MILLESIMA MERAVIGLIA


Paolo Maldini senza limiti: col Parma ha festeggiato la partita numero 1000 tra Milan (860), Italia (126), Italia Under 21 (12) e Olimpica (1), consolidando la sua leggenda. L'esordio a sedici anni, il Milan nelle vene, titolare a 17 anni, terzino sinistro devastante (il migliore di sempre) nelle ere di Sacchi e Capello, capitano coraggioso del Milan declinante e poi sontuoso leader e fastoso centrale dello squadrone, rinascente, di Carlo Ancelotti: in mezzo 7 scudetti, 5 Coppe campioni, 6 coppe nazionali e altre 8 internazionali, tra le quali le tre Intercontinentali. Da van Basten a Pato, passando per Weah, Shevchenko e compagnia. 23 anni di gloria che lo stesso Cuore di Drago rivive in questa intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.

MILANELLO (Va), 16 febbraio 2008 - Pensate alla cosa che più vi piace. Immaginate di farla mille volte. Quanto tempo vi servirebbe per riuscirci? Molti anni, probabilmente. La prossima volta che scenderà in campo, magari già oggi a Parma (dovrebbe andare inizialmente in panchina), Paolo Maldini giocherà la partita numero 1.000 da professionista. Sono passati 8.427 giorni dal debutto: voltarsi indietro è l’inizio di un viaggio bellissimo.

Maldini, partiamo? “Partiamo. E penso subito alla domanda che più spesso mi fa Serginho: 'Quante notti in ritiro hai passato, Paolo?'. Davvero tante... La seconda riflessione è diversa: penso di essere stato fortunato a non farmi mai male seriamente, a giocare in un grande club, a essere spinto da un’enorme passione, a essermi divertito sempre”. Ha giocato 80 partite consecutive senza perdere: le capitava di sentirsi imbattibile? “Non la vivevo così, però l’imbattibilità era un motivo d’orgoglio e uno stimolo a dare qualcosa in più in ogni partita”. Al massimo ha subito quattro sconfitte di fila e festeggiato tredici vittorie consecutive. “Fa male anche una sconfitta singola, ma se penso alle 80 gare positive quella serie negativa passa in secondo piano. Vincere è sempre difficile, ecco perché mi sono goduto ogni successo”. Quale risultato pensa di aver fatto più spesso? “Direi 1-1, oppure 0-0”. Sono il secondo e il terzo. Il primo è la vittoria per 1-0. “Eh, abbastanza normale: non è facile fare gol e in alcune stagioni il Milan spesso vinceva per 1-0...”. Un 8-2, un 7-3, un 5-4: tutti successi in trasferta. “Erano giornate particolari, eccezioni soprattutto per i gol subiti: di solito eravamo molto più attenti”.

Quale partita vorrebbe rivivere in campo per le emozioni che le ha dato? “La prima: sarà banale, ma è vero. Quel giorno a Udine (20-1-1985, ndr) ho cominciato a sentirmi parte del Milan”. Quale vorrebbe rivedere in tv? “Quelle in cui ho segnato il primo gol con il Milan, a Como (4-1-1987, ndr), e con la Nazionale, contro il Messico a Firenze (20-1-1993, ndr)”. Quale mostrerebbe a suo figlio Christian, che studia da terzino destro? “Quelle in cui ho fatto un recupero disperato: ero in netto ritardo, non ho mollato sperando in un piccolo errore dell’avversario e sono riuscito a intervenire. Mi è successo ad esempio con Totti in un Milan-Roma. L’insegnamento a non mollare è importante: a me è arrivato da Franco Baresi”. Quale regalerebbe in dvd a Berlusconi? “Milan-Steaua a Barcellona: la prima coppa Campioni”. Quale cancellerebbe? “Quella di Marsiglia, quando abbandonammo il campo. Mancava l’abitudine ad accettare la sconfitta”. Quale finirebbe sicuramente con un risultato diverso, se la rigiocasse? “La finale di Istanbul, che poi è stata tra le più dolorose ma anche tra quelle giocate meglio”.

Ha vinto sei partite per 6-0, ma tutti ne ricordano una... “Il derby, che poi era 0-6 perché giocava in casa l’Inter. Di quella sera ricordo il tabellone di San Siro e la faccia di mio padre in panchina: non era una bella stagione, ma il derby fu una grande gioia. Comunque non sempre è bello stravincere: in quella partita rispettammo l’Inter. Non è giusto fermarsi quando si vince 2-0 o 3-0, ma alla fine ti dispiace se il punteggio è così ampio”. Un solo 6-1 e molto doloroso. “Serata stortissima a San Siro contro la Juve: fino al 2-0 la gara era equilibrata e Peruzzi fece alcune grandi parate. Poi accadde qualcosa di inspiegabile...”. Quali sono le partite che ha giocato meglio e peggio? “Sono molto critico con me stesso, quindi scegliere la migliore è dura: forse Italia-Messico. La peggiore è altrettanto difficile perché spesso sono uscito scontento dal campo”. Da quale maestro ha imparato di più? “Liedholm: i suoi insegnamenti sono stati preziosi. Anche Vicini, Sacchi e Capello mi hanno dato molto. Poi, con l’esperienza e l’età, anch’io ho cominciato a dare qualcosa”.

Nelle vittorie di una squadra si possono suddividere i meriti in percentuale tra società, allenatore e giocatori? “E’ un giochino difficile e anche un po’ ingiusto perché le tre componenti devono lavorare in simbiosi. Ma alla squadra darei l’80% dei meriti”. Rispetto a 23 anni fa si arbitra meglio o peggio? “Di sicuro è un compito più difficile, perché il gioco è più veloce. Pensi solo al fuorigioco”. Qual è il fischio dell’arbitro che proprio non ha mai capito? “La mancata assegnazione del gol fantasma a Belgrado (10-11-1988, ndr): la palla era dentro di un metro”. Ha segnato 43 gol: pochi? “Sì, sicuramente. Mancanza di freddezza e imprecisione mi hanno impedito di segnare di più. Eppure le occasioni le ho avute...”. Il terzo tempo serve o è inutile? “E’ un’idea carina, intelligente, ma ci vuole tempo per farla assimilare. E’ giusto insistere e capire anche gli stati d’animo di chi non se la sente”.

Ha giocato 126 partite in Nazionale: a Cannavaro ne mancano 14 per raggiungerla. Le dispiacerebbe essere superato? “Un pochino sì, ma il grosso dispiacere è non aver mai vinto il Mondiale”. Qual è la cosa che vorrebbe fare mille volte nei prossimi anni? “Mi piacerebbe vedere mille partite dei miei figli: vanno bene anche 500 a testa...”. Si dice che lei potrebbe diventare il responsabile del settore giovanile del Milan. “Non ho ancora parlato con la società, ma non credo che sarà quella la mia strada”. E quale sarà? “Non ho fissato l’appuntamento con i dirigenti. La mia speranza è di poter mostrare ancora il senso di appartenenza al Milan. Non è detto che si debba continuare insieme per forza, ma se accadesse sarebbe bellissimo e io sarei molto felice”.

Iniziando oggi sarebbe possibile fare mille partite in 23 anni? “Sì, perché si gioca di più e ci si allena meglio”. Il suo ritiro è simbolico per molti tifosi che sono cresciuti vedendola giocare e che si accorgono di non essere più giovanissimi: è d’accordo? “Sì, ci ho pensato. Siamo tutti legati al passato. Si dice sempre che 'quei tempi erano diversi'. Vero, ma bisogna anche stare al passo con i tempi”. Ha qualche rimpianto? “Nessuno”. Come si rapporta a suo figlio Christian, piccolo calciatore? “Ho una certa esperienza anche sotto questo punto di vista: ricordo cosa mi dava fastidio e cosa accettavo meglio. A Christian do soprattutto consigli sul comportamento e rispondo alle domande che mi fa. Per il resto, lascio fare ai suoi allenatori che sono bravi”. Paolo, che cosa lascia in eredità? “Il rispetto assoluto per lo sport e per gli avversari. E questo rispetto mi è stato riconosciuto: non sono mai stato insultato o fischiato in modo particolare. Non mi sono creato un personaggio diverso dalla realtà e questo è stato apprezzato dalla gente”.
G.B. Olivero

PARMA-MILAN 0-0, ALTRO PASSO FALSO IN VISTA DELLA CHAMPIONS

SERIE A, VENTITREESIMA GIORNATA



SERIE A, VENTITREESIMA GIORNATA
SOFFERENZA ROSSONERA AL TARDINI: E' ANCORA KALAC IL MIGLIORE IN CAMPO. AMPIO TURNOVER IN VISTA DELLA CHAMPIONS.

PARMA. Il Milan dopo il pari sofferto col Livorno incappa in un nuovo passo falso, pareggiando al Tardini di Parma e tornando a meno 3 dalla Fiorentina. I rossoneri soffrono la freschezza dei giovanissimi crociati, e solo un Kalac ancora superlativo consete un ritorno a casa senza sconfitta.

LA PARTITA. Il Milan scende al Tardini con un innovativo 4-4-1-1, pieno di soluzioni alternative (out Seedorf, Pirlo in panchina), come Emerson e Serginho sulla linea del centrocampo a quattro, ma con un ritrovato Kakà che va a posizionarsi alle spalle di Inzaghi. Una boccata di ossigeno in vista dell'Arsenal, soprattutto dopo lo choc Ronaldo. Il primo tempo è una sofferenza, con Serginho e Cafu che non passano mai la metà campo e il povero Inzaghi che non riceve nemmeno un pallone giocabile; di per contro il Parma cicca il vantaggio solo per un errore sottoporta di Pisanu. Fuori Serginho e Gattuso, dentro Pirlo e Gilardino nella ripresa. Pirlo garantisce palle giocabili, mentre l'ex del Parma fa movimento. Il Milan domina nel possesso palla, anche per merito di un Emerson tonico, ma non crea occasioni, nonostante l'evidente calo dei padroni di casa che optano per la prudenza. Kalac fa un'altro gran intervento su Budan, Bucci replica su Kakà e le porte sembrano inviolabili. Maldini rileva Jankulovski e mette la tacca numero 1000 nel carnet personale delle sue presenze da professionista. Spinge e partecipa al gioco, mentre Inzaghi e Gilardino fanno gridare al gol. Il finale è teso, con Emerson che sfiora il gol e kalac che evita ancora la marcatura emiliana: alla fine il Milan torna a casa con un punto di cui non può certo lamentarsi.







PARMA-MILAN 0-0
PARMA (4-4-1-1): Bucci; Zenoni, Falcone, Couto, Castellini; Dessena, Morrone, Cigarini (Mariga dal 30' st), Pisanu; Reginaldo; (Gasbarroni dal 18' st); Lucarelli (Budan dal 18' st). (Pavarini, Rossi, Antonelli, Morfeo). All.: Di Carlo MILAN (4-4-1-1): Kalac; Cafu, Nesta, Kaladze, Jankulovski (23' st Maldini dal 23' st); Gattuso (Pirlo dal 1' st), Emerson, Ambrosini, Serginho (Gilardino dal 1' st); Kakà; Inzaghi. (Dida, Bonera, Oddo, Brocchi). All.: Ancelotti. ARBITRO: Dondarini di Finale Emilia. NOTE - Spettatori: 20.720, di cui 7.975 paganti, per un incasso di oltre 410.000 euro. Ammoniti: Cafu, Pisanu, Emerson e Dessena per gioco scorretto. Angoli: 8-4 per il Parma. Recupero: 0' p.t. e 3' s.t.



CLASSIFICA: INTER 59, ROMA 48, JUVENTUS 47, FIORENTINA 41, MILAN 38, UDINESE 36, SAMPDORIA 34, PALERMO 31, ATALANTA 30, GENOA 29, NAPOLI 27, LAZIO 26, TORINO 25, CATANIA e LIVORNO 23, EMPOLI 22, SIENA e PARMA 21, REGGINA 18, CAGLIARI 15.




venerdì 15 febbraio 2008

TUTTI CON RONIE!



MILANO,
14 febbraio 2008 - Ronaldo è stato operato. Dopo poco più due ore il fuoriclasse brasiliano ha lasciato la sala operatoria della Pitiè-Salpetriere dove gli è stato ricucito il tendine. Soddisfatto lo staff dei medici che lo ha operato: "E' andato tutto bene". È stato il professor Gerard Saillant, consulente nella nuova operazione a cui è stato sottoposto il brasiliano, a informare dell condizioni del giocatore rossonero: "L'operazione è durata circa due ore e si è svolta senza particolari problemi. Ora Ronaldo dovrà sottoporsi a una rieducazione che durerà nove mesi. Se potrà continuare a giocare? Dipenderà da lui. E' evidente che il suo ritorno in campo dipenderà sì da come andrà la riabilitazione, ma anche dalla sua volontà. Il fattore psicologico è importante quasi come quello fisico. Insomma dipende da lui", le parole del luminare francese.

COME 8 ANNI FA - All'incontro con i giornalisti, a conclusione dell'intervento, erano presenti anche il dirigente rossonero, Leonardo, e il professore che ha operato Ronaldo, Eric Rolland, assieme al suo assistente, Yves Catonnè. Saillant, che otto anni fa aveva operato Ronaldo dopo l'infortunio al ginocchio destro, ha spiegato che quella su cui lo staff chirurgico è dovuto intervenire oggi "è la stessa lesione della volta passata. E per questo l'intervento è stato dello stesso tipo di quello fatto allora". L'èquipe medica ha aggiunto che l'operazione non ha creato particolari difficoltà, e che Ronaldo comincerà già da domani un periodo di "9-10 giorni di rieducazione a Parigi". Ronaldo era stato trasportato in aereo a Parigi, dove dalle 19 è entrato in sala operatoria. La partenza era prevista alle 10: Ronaldo è salito su un volo-ambulanza da Linate alla volta di Parigi, anche se la nebbia segnalata allo scalo d'arrivo ha ritardato il decollo del velivolo dall'Italia. Con il brasiliano, anche la fidanzata Maria Beatrix, il suo fisioterapista Bruno Mazziotti, il connazionale e dirigente rossonero Leonardo e il medico sociale Massimiliano Sala. Ronaldo aveva lasciato stanotte l'istituto ortopedico Galeazzi di Milano con un tutore applicato sulla gamba sinistra. Il brasiliano era stato portato a casa a bordo di un'auto grigia su cui c'erano anche la sua fidanzata e il dirigente rossonero Leonardo, ed è stato salutato dagli applausi di una ventina di tifosi ancora in attesa di sue notizie davanti all'ospedale.

ROTTURA TOTALE - La risonanza magnetica, come hanno spiegato Jean-Pierre Meersseman, responsabile di MilanLab, e il primario di traumatologia sportiva, Walter Pascale, "ha confermato la rottura totale del tendine rotuleo del ginocchio sinistro". "È stato lo stesso Ronaldo - ha aggiunto Meersseman - a chiedere di farsi operare a Parigi dall'equipe guidata dal professor Saillant, la stessa che ha ricostruito il suo ginocchio destro otto anni fa". "Già era stato ottimo l'intervento precedente in questi otto anni le tecniche chirurgiche sono molto migliorate», ha sottolineato il professor Pascale rispondendo a chi gli chiedeva se esistesse il rischio che questo infortunio possa porre fine alla carriera del brasiliano: "Se le cose andranno come devono riuscirà a riprendere le sue capacità di grande calciatore. Comunque è difficile in questo momento stabilire una tempistica di recupero".

UN ANNO DI PROBLEMI - Il professor Meersseman ha anche ricostruito la dinamica dell'infortunio: "E' stato toccato da dietro e ha sentito perdere il piede d'appoggio". Inoltre ha confermato che già nei giorni scorsi Ronaldo aveva avvertito qualche problema allo stesso ginocchio: questo ginocchio gli dà fastidio già da un anno e la settimana scorsa ha sentito qualcosa, ma ciò non gli ha impedito di allenarsi anche ieri". La carriera di Ronaldo però, non è ancora finita. Ne è convinto Piero Volpi, medico sociale dell'Inter dal 1995 al 2000. "È un infortunio di una gravità importante - commenta a SkyTg 24 - ma la lesione si può riparare, oggi anche di più perchè le tecniche chirurgiche sono migliorate. I tempi di recupero sono intorno agli 8-10 mesi ma non sarei pessimista sul futuro della carriera di Ronaldo. Il problema vero è che ha otto anni in più rispetto al 2000 e per un sportivo è sempre più difficile tornare ad avere una performance completa".

L'INCORAGGIAMENTO DI BERLUSCONI - Fiducioso il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, ospite di Unomattina: "L'ho raggiunto telefonicamente ieri sera, L'ho chiamato, l'ho invitato a credere in sè stesso, ha grandi potenzialità fisiche. Oggi va ad operarsi, a 31 anni è ancora giovane, penso possa ritornare dopo qualche mese di recupero il campione che conosciamo, questo è l'augurio di tutti gli sportivi". Il professor Saillant si è invece mostrato cauto circa le prospettive della carriera di Ronaldo: "Considerando la sua età ed il fatto che ha otto anni in più rispetto al primo infortuno, è difficile dire quando potrà tornare a giocare", ha concluso lo specialista francese.