venerdì 31 agosto 2007

CHAMPIONS, IL MILAN CONTRO IL SUO PASSATO

IL SORTEGGIO PER LA CHAMPIONS LEAGUE METTE IL MILAN NEL GIRONE DI BENFICA, CELTIC E SHAKHTAR DONETSK. GIRONE PIENO DI RICORDI E VECCHIE CONOSCENZE, A COMINCIARE DALL'INDIMENTICABILE "MUSAGETE", MANUEL RUI COSTA...


Kakà premiato dall'ex rossonero dejan Savicevic

Benfica, Celtic e Sahktar Donetsk. Il sorteggio di ieri sera a Montecarlo, relativo alla prossima Champions League, assegna i rossoneri ad un girone abbordabile e zeppo di anneddoti, corsi e ricorsi storici e vecchie conoscenze della società rossonera. L'Europa riapre le sue porte, il Milan si rigetta nel suo habitat prediletto. Se capitavano Real o Manchester, barcellona o Bayern era la stessa cosa: noi siamo l'Europa, noi non abbiamo paura di nessuno! Anzi: le sfide più affascinanti mettono le ali ai piedi degli epici guerrieri di Ancelotti, che con le big hanno sempre sfoderato prestazioni scintillanti, leggendarie ed indimenticabili.

PREMI. Il Milan ieri ha fatto incetta di premi relativi alla passata edizione della coppa: se il miglior portiere è stato valutato Cech del Chelsea, tra le fila dei rossoneri (e sul palco di Montecarlo) brillano il miglior difensore (Capitan Maldini, capitan orgoglio: "bello essere ancora ad alti livelli, ma non è stata questa la mia miglior stagione"), il miglior centrocampista (Seedorf) e il miglior attaccante, Kakà, che ha vinto pure il premio di miglior giocatore in assoluto della competizione.

BENFICA. Il club portoghese è stato il primo avversario sorteggiato dall'urna. L'ex squadra di Eusebio, allenata da Camacho, è guidata in campo da un fantasista geniale e compassato, un capitano che al Milan conosciamo bene: Manuel Rui Costa, rossonero per 5 stagioni dense di successi, che nell'estate 2006 ha scelto di andare a chiudere la carriera dove l'aveva iniziata. Dopo tanti anni di trionfi, magie e assist apioggia, Rui ritrova il suo vecchio Milan, un amore al quale è rimasto affezionatissimo. I precedenti tra Milan e benfica hanno origine nel 1963, con la finale di Coppa Campioni vinta dal Milan (la prima) con doppietta di Altafini; il brasiliano rispose nella ripresa al gol di Eusebio, che nel primo tempo aveva fatto tribolare gli uomini di Rocco. Alla fine Cesare Maldini alzò la Coppa; immagine che si ripetè nel 1990 con Franco Baresi: altra finale, altro trionfo. La griffe, di Frankie Rijkaard: l'olandese, imbeccato da Van Basten, segnò la rete che valse la terza coppa, seconda di fila. A Lisbona gioca un altro ex "italiano", il bomber Nuno Gomes, che nel 2000 giocò nella Fiorentina proprio con Rui Costa.


Rui Costa, tra Milan e Benfica

CELTIC GLASGOW. I biancoverdi scozzesi sono sempre un avversario tosto. Già dal 1969, quando dopo lo 0-0 meneghino, a Glasgow servì una prodezza di Pierino "la peste" Prati per qualificarsi. Il guizzo in rapido contropiede di Prati lanciò il Milan in un cammino concluso con la vittoria della coppa. Il Milan ritrova il celtic nel 2005. Shevchenko aprì le danze, ma la legnosa squadra britannica pareggiò facendoci soffrire fino allo scadere. Inzaghi tornava da uno dei tanti infortuni che gli rovinarono la stagione. Fu un guizzo di Pippo allo scadere, poi rafforzato dal 3-1 di Pirlo, a dare il successo al Milan. Era una gara del gironcino (0-0 al ritorno), il Milan arrivò poi in finale e perse col Liverpool. Anche nel 2007 il Milan ha eliminato il Celtic, arrivando ancora in finale e ancora col Liverpool. Stavolta, battuto. 0-0 all'andata, prodezza di Kakà al ritorno, quando i rigori sembravano ormai inevitabili. Nel Celtic gioca un ragazzo italiano di scuola Atalanta e in prestito dal Milan, Massimo Donati. Il regista, rossonero nel 2001, ha girato a lungo (Parma, Torino, Samp, Messina,Atalanta) per imporsi e in 4 gare in Scozia ha già impressionato, segnando anche due reti.


Massimo Donati

SHAKTAR DONETSK. Gli ucraini guidati da Lucescu sono ormai una realtà crescente del calcio europeo, un buon complessivo che in patria ha interrotto da un pezzo l'egemonia della Dinamo Kiev. La stella è un italiano che al Milan ha spesso fatto malissimo, il bomber livornese Cristiano Lucarelli. Lucarelli, cannoniere in passato di Lecce e torino, si era issato a bandiera del livorno, squadra della sua amata città natale. Per anni ha rinunciato a ingaggi galattici, innamorato dei colori amaranto che gli scorrono nel sangue. Ha trascinato la squadra prima in A e poi in Europa, segnando raffiche di reti. 92 in 146 gare col Livorno in 4 stagioni, numeri pazzeschi per una provinciale. Ora, a 32 anni, prova il brivido dei palcoscenici della champions pagato a peso d'oro nell'estasiato mondo dello Shakhtar. Club già affrontato nel 2005, nello stesso girone col Celtic: il Milan vinse in Ucraina con gol di Seedorf, e a Milano per 4-0 con doppiette del solito kakà e di Hernan Crespo, che quell'anno segnò 18 gol totali prima di andarsene, a malincuore, prima al Chelsea e poi all'Inter, dove milita tuttora.


Lucarelli ai tempi del Livorno

giovedì 30 agosto 2007

SUPERCOPPA, DOMANI IL MILAN SFIDA IL SIVIGLIA

DOMANI SI GIOCA MILAN-SIVIGLIA, MA IL CLIMA E' SEGNATO DALLA TRAGEDIA PUERTA. ANCELOTTI: "ERA UNA FESTA, ORA NON HA SENSO GIOCARLA"


il successo del Milan nel 2003, sul Porto.

Domani a Montecarlo va in scena il gran galà della Supercoppa Europea, tra Milan (vincitore della Champions) e Siviglia (detentrice della Uefa). Ma non si respira la vigilia delle grandi occasioni, perchè nei cuori di tutti c'è il dolore per la scomparsa del sivigliano Puerta. Ieri il Milan era l'unica squadra non spagnola al funerale del ragazzo, e la delegazione rossonera è stata accolta con immenso affetto per "la classe, lo stile" dimostrati nel cordoglio per Puerta. Il Siviglia ha apprezzato anche il gesto di disponibilità dei rossoneri a rinviare la partita, ma il club spagnolo si è detto disponibile a scendere comunque in campo. Doveva essere una festa, un match tra le due squadre migliori d'Europa; invece negli occhi di tutti ci saranno solo le lacrime per il povero grande Puerta.

FORMAZIONE. Il Milan dovrebbe scendere in campo con la formazione che ha battuto il Liverpool ad Atene, fatta eccezione per Maldini, ancora ai box. forse Dida, acciaccato, rischia di lascia spazio a Kalac. Quindi, davanti al portiere, la linea difensiva sarà composta da Oddo, Nesta, Kaladze e Jankulovski. Pirlo in regia, scortato da Ambrosini e gattuso, con Seedorf e Kakà a dipingere calcio alle spalle dell'indiavolato Inzaghi. Ronaldo potrà giocare da lunedì con la Fiorentina. Pur nel dolore per Puerta, il Milan punta al suo quinto successo nella competizione. Tuttavia gli allenamenti dei rossoneri si sono svolti in un clima surreale, nel ricordo del giocatore andaluso.

SOFFERENZA. Oggi pomeriggio nell'elegante cornice del Principato sono intervenuti in conferenza il capitano del Milan di domani, Max Ambrosini, e il mister. "Il dolore è grande come lo stupore" ha detto Ambro. "Sicuramente il primo passo lo doveva fare il Siviglia; hanno deciso di scendere in campo e noi rispettiamo la loro scelta. Forse il modo migliore è di impegnarsi in tutti i modi per onorare Antonio". " Sul suo ruolo di capitano, domani sera:""Con quello che è successo la mia fascia passa in secondo piano. A livello personale non si può prescindere da questa tragedia. "Non so se abbia senso o meno giocare - dice Ancelotti -, ma senza dubbio questa finale perde tutto il significato che aveva: sarà una partita di calcio diversa da tutte le altre. Era stimolante giocare contro questa squadra, ma ora tutto il suo significato si è perso ". Si è espresso anche Oddo: "Come avrei voluto averlo di fronte; averlo come avversario".


il Milan che ha vinto nel 1989

4
LE SUPERCOPPE VINTE DAL MILAN. Nessuno ne ha vinte di più. La prima arriva nel 1989, col Barcellona: dopo l'1-1 in Spagna, firmato dall'immenso Van Basten, a San Siro il Milan alza la coppa grazie alla prodezza di Chicco Evani, che quell'anno deciderà anche l'Intercontinentale. Nel 1990 il secondo successo. Con la Samp all'andata è ancora 1-1, e ancora in gol va la bandiera Evani (che diversi anni dopo chiuderà la carriera proprio in blucerchiato); al ritorno il ciclone rossonero si impone con gli assi olandesi Rijkaard e gullit (2-0). Nel 1995 è la volta dell'Arsenal: 0-0 a Higbury e netto 2-0 a Milano, in insolita tenuta gialla (!). Decidono il geniale croato Boban, fantasista dolcissimo, e Beep Beep Massaro, l'ala dal gol facile che a fine carriera si riscoprì centravanti di sfondamento. Nel 2003 la prima finale "unica", con il Porto: assist di Rui Costa, testa di Shevchenko. Adesso è ora di rispolverare la bacheca.

17 ROSSONERI L'HANNO GIA' VINTA. Nel 2003 nel Milan che alzò la Supercoppa c'erano già Dida, Fiori, Cafu, Kaladze, Maldini (che ne ha vinte 4), Nesta (che una l'ha vinta alla Lazio), Serginho, Simic, Ambrosini, Brocchi, Gattuso, Kakà, Inzaghi, Pirlo, Seedorf; Favalli e Ronaldo l'hanno vinta con Lazio e real Madrid.

11 PARTITE IN SUPERCOPPA. Oltre alle finali vinte (una sfida unica e tre andata e ritorno: 7 gare), il Milan ha perso con l'Ajax nel 1974 (da detentore della Coppa Coppe) e col Parma nel 1994 (in sostituzione del Marsiglia squalificato per corruzione)

21 SQUADRE L'HANNO VINTA. 4 successi per il Milan; tre per Ajax e Liverpool; due per Anderlecht, Valencia, Juventus, Barcellona; una a testa per Dinamo Kiev, Notthingam Forest, Aston Villa, Aberdeen, Steaua Bucarest, Porto, Mechelen, Manchester United, Parma, Chelsea, Lazio, Galatasaray, Real Madrid e Siviglia.


il Milan trionfante nel 1995

martedì 28 agosto 2007

SUPERCOPPA, ATTESA NEL DRAMMA: MORTO PUERTA, AVVERSARIO DEL MILAN

E' MORTO ANTONIO PUERTA, 22ENNE DIFENSORE DEL SIVIGLIA: COLPITO IN CAMPO DA INFARTO, SEMBRAVA POTER ESSERE SALVATO, MA PURTROPPO NON CE L'HA FATTA. CALCIO IN LUTTO, SUPERCOPPA RINVIATA?



Una vita ancora giovanissima spazzata via, una carriera promettente tranciata dal becero destino. Si è spento dopo due giorni terribili ma pieni di speranza Antonio Puerta, difensore del Siviglia. Un infarto in campo sabato sera, una serie di problemi cardiaci sempre più gravi in ospedale, dove tutta la squadra gli si era stretta attorno, e infine il tristissimo addio. Il mondo del calcio in lutto piange Puerta, e di fronte a questa tragica notizia passa tutto in secondo piano. Il Milan ha espresso tutta la sua vicinanza al club iberico, rendendosi disponibilissimo per un eventuale rinvio della partita a data da destinarsi. Non importa a quando, nessuno ha voglia di pensarci. "L'unica cosa che ci interessa sono le condizioni di Antonio" ripetevano i compagni, da Maresca a tutti gli altri, nei giorni scorsi. Purtroppo Antonio non ce l'ha fatta ed ora ci sono solo le lacrime per ricordare un ragazzo che amava tanto giocare a calcio e al quale ora ci sentiamo tutti un pò vicini. Probabilmente la partita non verrà rinviata, visto il fittissimo calendario del Milan che non avrà respiro fino alla fine del 2007. E anche uno slittamento al 2008 porterebbe diverse complicazioni, anche se ovviamente non sono certo questi i problemi che turbano milan e Siviglia: tutto il calcio europeo, oggi, pensa solo a ricordare un povero ragazzo che ci ha lasciati per sempre.

lunedì 27 agosto 2007

AMBROSINI, IL GUERRIERO DI CRISTALLO

UNA CARRIERA INCREDIBILE CHE POTEVA ESSERE STELLARE MA SI E' VISTA LIMITATA DA UNA SERIE INCESSANTE DI SFIGA E INFORTUNI. POCO MALE: AMBRO TROVA SEMPRE IL MODO DI SPLENDERE NEI TANTI SUCCESSI DEL MILAN.



Massimo Ambrosini uomo del giorno. Il capitano si è dimostrato ancora una volta pedina di valore inestimabile per il suo Milan, e non solo per il gol poderoso, ma anche per la consueta legna fatta a centrocampo. Certo che alla fine la gemma che splende è proprio quella della rete d'apertura, pezzo forte del miglior saltatore rossonero, alla dodicesima stagione a Milanello. Un cuore colorato di rossonero: Ambro si è sempre distinto per l'enorme abnegazione e attaccamento alla maglia, per la grinta e la combattività implacabile.

NELLA STORIA DEL MILAN.
Sin da giovanissimo ha messo in mostra carattere e forza fisica per imporsi nel centrocampo del Milan, che nel 1995 lo prelevò dal Cesena e, dopo 2 stagioni in prima squadra, nel 1997 lo mandò a maturare in prestito al Vicenza. In biancorosso Max giocò benissimo e tornò al Milan da giovane emergente. In rossonero prese presto i galloni da titolare, trascinando il centrocampo con la sua foga, la sua smania di conquistare ogni centimetro, i contrasti vincenti, le incursioni a rete con quel violento colpo di testa... Il Milan vinse lo scudo con Ambro tra i protagonisti. I tifosi lo amavano già tantissimo, ma nelle stagioni successive impararono a volergli ancora più bene. Il Milan soffriva un pò, Max era il principe potente che con le sue incursioni a rete toglieva spesso le castagne dal fuoco. Poi però la sfiga si accanì, perseguitandolo con una folle serie di infortuni. Ogni volta Ambro tornava, brillava con gol e prestazioni maiuscole... ma ogni volta un nuovo infortunio lo riportava ai box, e per mesi spariva, soffriva. Nel 2002/03 trova una buona forma e continuità, e guardacaso il Milan vince la Champions. L'anno dopo è ancora scudetto, e Ambro è tra gli alfieri del titolo. Ovviamente gli infortuni gli impediscono di essere sempre in campo, ma lui dà una mano grandiosa per qualità e quantità in mezzo. E segna un gol strepitoso, di testa naturalmente, con la Lazio. La storia continua tra dolori e prodezze, come il gol che vale la finale di coppa nel 2005, o lo straordinario inizio di stagione nel 2006, fino al maestoso apporto alla vittoria in champions nel 2007: Max supera ogni guaio fisico e, nel momento chiave della stagione, sfodera prestazioni monstre: Bayern, Manchester e Liverpool si piegano davanti al muro pesarese, che corre, copre, lotta, incita e guida i suoi, rilancia l'azione, guida l'offensiva sui piazzati, vince tutti i contrasti di testa. Meriterebbe la Nazionale a vita, Ambro, ma purtroppo i continui stop and go limitano la scelta dei ct. Poco male: la Nazionale di Ambrosini è il Milan, il Milan è la sua vita. Max è il capitano del futuro, ha al petto mille medaglie e sulle gambe tante cicatrici, a simboleggiare tante lacrime e tanti sorrisi dedicati all'anima rossonera. Si riparte, Massimo: inizia una nuova stagione nel segno di Ambro!


Ambro nel 1999 e nel 2006


Ambro nella stagione 2005/06

domenica 26 agosto 2007

LE PAGELLE DI GENOA- MILAN

JANKU E ODDO FRECCE SULLE FASCE, AMBRO PUNITORE E GUERRIERO. IN ATTACCO BRILLA KAKA', CHE SEGNA DUE GOL; GILARDINO POCO BRILLANTE, MA SI PROCURA IL RIGORE. MAESTOSI PIRLO E NESTA.

DIDA 6.
Sicuro e attento nelle pochissime volte in cui è chiamato in causa. ODDO 6,5 . Scorazza a destra con continuità e aggressività, sfornando l'assist per il raddoppio di Kakà e convincendo proprio tutti. Trascinante. NESTA 7 Giganteggia in difesa. Il Genoa non punge, ma quando ci prova si schianta contro il sontuoso muro costituito dal fuoriclasse rossonero. KALADZE 6. Pilastro difensivo, con un Nesta così ha poco da lavorare. JANKULOVSKI 6,5. Punge, corre e crossa sulla destra. Anche lui è continuo e puntuale. PIRLO 7 Imposta il gioco con la solita maestria e visione di gioco. Orchestra il possesso palla e pennella il ol dll'1-0 per la testa di Ambro. GATTUSO 6. Un pò acciaccato, era in dubbio sin dall'inizio. Ci mette l'anima, non giganteggia con la solita spettacolarità ma con un Genoa (e un Milan) così non ce n'era bisogno. AMBROSINI 7. Sblocca il risultato con uno dei suoi maestosi colpi di testa, bellissimo. Brilla col solito carisma e combatte autorevole. SEEDORF 6 Gioca bene, sfodera qualche bel numero ma anche lui non ha bisogno di inventarsi chissà quale magia per aver ragione del genoa. KAKA' 7. Galoppa possente ed elegante in contropiede. Realizza la prima doppietta stagionale, prima con un preciso rasoterra e poi da rigore. Sbaglia quando serve Gilardino, con Oddo smarcatissimo in mezzo all'area, ma la gara era già chiusa. GILARDINO 6. Come sempre lotta e si sacrifica, ma si vede sempre pochino. Si procura il rigore. BROCCHI, GOURCUFF, FAVALLI s.v. entrano nel finale a partita conclusa.

GENOA-MILAN 0-3, BRILLA SUBITO KAKA'

SERIE A, PRIMA GIORNATA

IL MILAN SOFFOCA IL GENOA SENZA PROBLEMI. AMBROSINI APRE DI TESTA, LA DOPPIETTA DI KAKA' CHIUDE I GIOCHI E I ROSSONERI PARTONO COL PASSO GIUSTO.

Partenza a raffica del Milan in campionato. I rossoneri, in tenuta completamente bianca, piegano senza troppa fatica il Genoa, con un gioco aggressivo e sicuro. Non è stato un Milan eccessivamente spettacolare, come è logico a questo punto della preparazione; proprio per questo la dimostrazione di forza dei rossoneri ci dà indicazioni particolarmente ottimistiche sul proseguio del campionato degli uomini di Ancelotti. La gara è stata aperta da un'inzuccata delle sue del solito Ambrosini, capitano nell'occasione. Kakà ha raddoppiato e chiuso il match allo scadere del primo tempo, e nella ripresa il Milan ha controllato senza problemi, portandosi dunque in vetta alla prima giornata.

LA PARTITA
. Ancelotti mette Gilardino unica punta, davanti a Kakà e Seedorf. A centrocampo Gattuso vince il ballottaggio con Brocchi, dopo che per un problema in nazionale aveva rischiato di saltare il match. Nesta e Kaladze centrali, Oddo e Jankulovski esterni arrembanti. Il Milan domina il gioco contro un Genoa bravo a marcare ma troppo sbilanciato. I rossoneri brillano con tutte le loro armi: Oddo e Janku sono treni sulle fasce, Pirlo orchestra un ottimo possesso palla e gilardino gioca di sponda. Già al quarto d'ora Pirlo pennella in area una punizione dalla destra, capitan Ambrosini svetta imerioso e colpisce di testa con potenza, infilando l'1-0. Il Genoa cerca di irrobustirsi, ma il Milan lo tritura. Oddo galoppa autoritario e al '43 crossa in mezzo, Seedorf cicca ma la sfera giunge a Kakà che incrocia di sinistro: 2-0. Dopo due minuti, Gilardino si procura il rigore che Kakà realizza portando il Milan sul 3-0. Nella ripresa il Milan controlla con un fitto possesso palla, Brocchi dà fiato a Gattuso e Gourcuff rileva Ambrosini dolente al ginocchio. La reazione del genoa è soffocata senza sforzi e il Milan porta a casa i primi tre punti.

GENOA-MILAN 0-3
MARCATORI: nel pt, al 21' Ambrosini, al 44 ' e al 48' (rigore) Kakà GENOA (3-4-3): Rubinho, Bega, Lucarelli, Santos (21 st Rossi), Konko, Milanetto, Paro (1 st Fabiano), Juric, Papa Waigo (33 st Leon), Gasparetto, Di Vaio (73 Scarpi, 27 Stellini, 8 Danilo, 14 Sculli). All.: Gasperini MILAN (4-3-2-1): Dida, Oddo, Nesta, Kaladze, Jankulovski (43 st Favalli), Gattuso (29 st Brocchi), Pirlo, Ambrosini (37 st Gourcuff), Kaka, Seedorf, Gilardino. (16 Kalac, 25 Bonera, 2 Cafu , 9 Inzaghi). All.: Ancelotti Arbitro: Saccani di Mantova NOTE - Recupero: 1' e 4'. Angoli: 7 a 3 per il Genoa. Ammoniti: Ambrosini, Rubinho per gioco scorretto; Seedorf per proteste. Spettatori: 24.000. LE PAGELLE.


CIFRE E CURIOSITA'
62 GOL DI KAKA' COL MILAN: Per Ricky, in 5 stagioni, è il gol numero 41 in serie A e 62 complessivo con la maglia del Milan. 22 GOL DI AMBROSINI. Massimo si conferma centrocampista col fiuto del gol: 22 centri totali in 12 stagioni rossonere. 260 PARTITE PER PIRLO. Andrea scala la classifica delle presenze in rossonero. In 7 stagioni è già a quota 260 tra campionato e coppe. ULTIMA VOLTA. L'ultimo Genoa Milan è datato 1995: finì 1-1 con gol di Panucci (ex Genoa) e Skhuravy.

CLASSIFICA
3 JUVENTUS, MILAN, CAGLIARI, ROMA, FIORENTINA, SAMPDORIA; 1 TORINO, CATANIA, LAZIO, PARMA, UDINESE, ATALANTA, REGGINA, INTER; 0 SIENA, EMPOLI, NAPOLI, PALERMO, GENOA, LIVORNO .

HANNO DETTO...
Mister Ancelotti è soddisfatto della vittoria del Milan e parla di Kakà come possibile sorpresa per il titolo di capocannoniere: "non mi stupirei, ha tante qualità per raggiungere i traguardi che si propone". Il mister non nasconde il suo ottimismo dopo il debutto in campionato: "C'era una preoccupazione legata al rischio di non entrare subito nel clima agonistico. Invece sono stati bravi a farlo dall'inizio. Non tutto è stato perfetto, ma la squadra ha avuto l'atteggiamento giusto". Lo stesso Kakà parla con modestia del suo sempre maggior feeling col gol: "Segnare fa sempre piacere, ma non penso neanche a diventare capocannoniere" confessa Ricky. Il Milan scopre che il suo bomber più luccicante è proprio il giovane talento di Brasilia.

venerdì 24 agosto 2007

CAMPIONATO, LA GRIGLIA DI PARTENZA

IL CAMPIONATO E' ALLE PORTE, IL MILAN E' TRA LE FAVORITE. ANZI, FORSE PARTE AVANTI A TUTTE LE RIVALI. ECCO PERCHE'


Andrea Pirlo, il cervello rossonero.

Domani si riparte, ritorna la serie A. Il milan debutta domenica alle 15 contro il Genoa e appare come la principale antagonista all'Inter campione in carica, assieme alla Roma. Secondo me, le cose stanno diversamente. Il Milan, e non perchè sono un milanista che scrive su un blog sul Milan, mi sembra più forte di tutte le altre. Intanto l'Inter è meno mostruosa di come ce lo dipinge la stampa, accecata dal suo scudetto dei record... ma quali record! Ha rivaleggiato col Palermo, l'Inter dei vostri record! La Juve era in B e il Milan, penalizzato e sfiancato da una preparazione stravolta dal dopo Moggiopoli, ha presto abbandonato il campionato concentrandosi sulla più affascinante Champions League. E poi l'Inter è sempre l'Inter: vuoi che qualche sintomo di appagamento o smania di superiorità non intacchi gli "Invincibili" del "grande stratega" Mancini?? La Roma gioca bene ma la metto un gradino dietro l'Inter: non ha lo stesso organico mastodontico delle milanesi. Poi viene la Juventus: tutti elogiano la campagna acquisti, ma mi sembra esageato parlare di scudetto... La vecchia Juventus non si sarebbe mai rinforzata con questi giocatori, buoni ma non certo all'altezza dei Cannavaro, Emerson, Ibrahimovic, Vieira e Zambrotta che lasciarono Torino un anno fa.

MILAN: A CHE PUNTO SIAMO
Squadra praticamente invariata rispetto alla scorsa stagione, se si esclude il colpo Emerson che dà un ricambio di lusso, tecnico e potente, al centrocampo. Emerson dovrebbe essere pronto per la supercoppa. Pato, che potrà giocare da gennaio, sarà tutto da scoprire a tempo debito. La difesa ha perso la leggenda Costacurta e si impernia sulla coppia Nesta-Kaladze, tecnica, precisa, esperta; capitan Maldini dovrebbe essere al top per fine settembre. Oddo e Jankulovski a spingere, poi il solito centrocampo illuminato da Kakà e Seedorf, retto da Gattuso e diretto da Pirlo. In avanti, in attesa del miglior Ronaldo, ci sono Inzaghi, affamato come sempre, e Gilardino. COSA VA: la voglia di vincere, l'orgoglio di essere il Milan campione d'Europa, il desiderio di polverizzare i nemici nerazzurri. Poi naturalmente una serie di campioni infiniti, soprattutto grandi persone: da Gattuso al Capitano, da Inzaghi a Ronaldo, fino a tutti gli altri con la ciliegina Kakà, uno che nasce ogni vent'anni. E poi, rispetto l'anno scorso, la condizione dovrebbe essere nettamente migliore. COSA NON VA: dopo il clamoroso successo della scorsa stagione non mi va di attaccare l'età media avanzata della squadra, anche perchè a parte alcuni casi (Maldini, Cafu, Serginho e Inzaghi) sono tutti relativamente giovani. Più che altro preoccupa il numero ristretto di attaccanti, tre, di cui due molto soggetti a infortuni e uno, Gila, che deve fare il definitivo salto di qualità.

LA GRIGLIA DI PARTENZA
SCUDETTO: Milan 45%, Inter 30%, Roma 15%, Juventus 10%.
ZONA UEFA: Sampdoria, Udinese, Fiorentina, Lazio, Palermo
SALVEZZA: Atalanta, Empoli, Cagliari, Torino, Parma.
IN PERICOLO: Napoli, Livorno, Siena, Genoa, Catania, Reggina

giovedì 23 agosto 2007

EMERSON:" IL MILAN MI AIUTERA' A TORNARE GRANDE"

PRESENTATO IL NUOVO CENTROCAMPISTA DEL MILAN: "QUI AVRO' NUOVE RESPONSABILITA', CI SI ATTENDE TANTO DA ME MA SARA' PIU' FACILE CHE A MADRID. AL MILAN TI ACCOLGONO, IN SPAGNA E' MANCATO IL RISPETTO".



Emerson è arrivato a Milanello. Ieri il nuovo acquisto brasiliano è stato presentato dal Milan e presto sosterrà le consuete visite mediche. "Mi ha fatto un piacere enorme ricevere la stima di persone tanto importanti come quelle del Milan. È stato eccezionale poter vedere che ci sono uomini disposti ad aiutarti, a riconoscere quello che hai fatto e che puoi ancora fare" ha dichiarato il Puma. "Cerco tranquillità e serenità. Arrivo in una grande squadra, avrò responsabilità adeguate al club perché ci si aspettano cose importanti da me. Cercherò di dare il mio contributo, come sempre, in campo e fuori. Ma sono sicuro che non sarà tanto complicato come qui al Madrid, perché al Milan ti accolgono, l’ambiente ti aiuta, c’è un gruppo positivo. E intorno c’è un rispetto che qui è mancato. La cosa che più di ogni altra mi ha ferito". Emerson al Real è stato penalizzato da problemi fisici, ma nel finale di stagione è tornato in forma e ha dato un importante contributo alla vittoria nella Liga. E' quello il ricordo più positivo della stagione spagnola:"Nella foto della squadra campione 2007 io e il Mister (Fabio Capello, ndr) ci saremo sempre". Un'esperienza dura, che però gli ha insegnato "A dare il giusto valore alle cose. Se uno non sta bene, non è contento, è inutile avere tutto. E la cosa mi ha aiutato a capire che i soldi non sono tutto. E quando ho ritrovato la serenità ho chiuso alla grande: prima il titolo e poi il passaggio al Milan, non una squadra qualsiasi". Emerson, che indosserà il numero 5, ha ritrovato fiducia in se. E' stato cafù a convincerlo di passare al Mila, e ora tutti aspettano il suo debutto. "sinora mi sono allenato ma non ho giocato perché non ho avuto la possibilità di farlo. Mi manca il ritmo. Oggi faccio le visite mediche e mi metterò subito al lavoro. Non ho la pubalgia, ma solo qualche problema legato all’età. Ancelotti vorrebbe che fossi pronto per la Supercoppa, poi ci sarà la pausa del campionato che penso mi potrà essere utile". Insomma, presto il Puma sarà pronto a ruggire!

EMERSON FERREIRA DA ROSA
LA SCHEDA
Pelotas (Brasile), 4/4/76
RUOLO:centrocampista PALMARES: 2 coppe e 1 campionato del Brasile, 2 campionati gaucho, 1 campionato e 1 supercoppa italiana, 1 campionato spagnolo, 1 coppa libertadores, 1 recopa sudamericana, 1 coppa America, 1 confederations cup.
CARRIERA:
1993-97 GREMIO
1997-00 BAYER LEVERKUSEN
2000-04 ROMA
2004-06 JUVENTUS
2006-07 REAL MADRID
2007-// MILAN

mercoledì 22 agosto 2007

LA LUNGA STORIA DEI BRASILIANI IN ROSSONERO

IL PRIMO FUORICLASSE CARIOCA FU IL BOMBERISSIMO ALTAFINI; DOPO LE COPPE DI SORMANI, NEL '97 SPLENDE A SAN SIRO IL SAMBA DI LEONARDO. E NEL 2002 ARRIVA ADDIRITTURA IL PALLONE D'ORO RIVALDO. UNA LUNGA STORIA DI IMPRESE GRANDI E PICCOLE DA SAN PAOLO A MILANELLO...


Cafu

In principio furono Vincente Arnoni ed Eliseo Gabardo, italobrasiliani arrivati a Milano nel 1935. Ala il primo, centrocampista il secondo. Arnoni non era certo un bomber, tornò in patria e nel '37 di nuovo al Milan: 10 gol totali in 2 anni. Meglio Gabardo, rossonero per 3 anni senza strafare. Milan e Brasile si incontrano di nuovo nel 1958, ma è una scintilla diversa. Josè Joao Altafini, detto Mazola, arriva dal Palmeiras per diventare uno dei più grandi bomber della storia rossonera. Subito capocannoniere (28 gol), trascinatore dello scudetto. Poi eroe in coppa Campioni, con 14 gol in 9 match nel '63. Il Milan vinse la coppa con doppietta di Altafini in finale. Josè non era il classico brasiliano, la sua forza era la potenza devastante e la rapidità estreme, abbinata ad un fiuto per il gol innato e mosruoso. 161 i gol che Altafini segna in 7 stagioni rossonere. Segnerà ancora nl Napoli e, vecchietto terribile, impiegato a gettone alla Juventus. Una carriera infinita e zeppa di gol. Decisivo anche nello scudetto del '62 (22 centri), quando la regia del centrocampo del Milan era affidata al tecnicissimo Dino Sani, illuminante regista arrivato dal Boca juniors. Sembrava un impiegato, pelatino coi baffetti, basso e tranquillo: invece è un campione vero e lo dimostra appieno in 3 stagioni in Italia. In rosa quell'anno anche una super meteora come Germano e l'utilissimo Emanuele Delvecchio, rincalzo costruttivo (9 gare, 3 gol). Nel '63 arriva Amarildo, ala dai grandi giochi di prestigio ma un pò altalenante nel rendimento, che saluta il Milan nel '67 dopo 32 reti. A fine anni '60 brilla la classe eccelsa del gigantesco Angelo Benedicto Sormani, ala dal gol facile esploso al Mantova ma deludente con Roma e Samp. Rocco lo trasforma in un autentico fuoriclasse, incisivo e straripante nella fase offensiva, con gol e assist. Segna nella finale di coppa campioni vinta con l'Ajax nel '69, alza tutti i trofei disponibili sulla piazza italiana, europea e mondiale e saluta il Milan dopo 45 centri. Segna gli ultimi gol con Napoli e Vicenza.


Altafini e Amarildo

Dopo la chiusura delle frontiere, il Milan torna verdeoro nel 1997 col diligente difensore Andrè Cruz e, soprattutto, il fantasista Nascimento Leonardo. E San Siro torna a godersi uno spettacolo sontuoso. Leo, che è una persona squisita, intelligente, buonissimo, colto e disponibile, è un vero fenomeno in campo. L'anno è storto, ma già dal '98/99 Leo e il Milan vincono uno scudetto incredibile. 12 i centri del grande leo, oltre a tanti assist; duttile e tecnico, può giocare in tantissimi ruoli garantendo sempre classe, funambolismi e tocchi pregiati, continuo ed efficace. Delizioso. Leonardo è cittadino del mondo: ha giocato con Flamengo, San Paolo, Valencia, Kashima Antlers e Paris Saint Germain prima del Milan. Le ultime due annate a Milan sono buone, anche se infortunied età iniziano a farsi sentire. Così leo torna in patria, al San Paolo, e chiude al Flamengo. 6 mesi dopo l'addio, torna in Italia alla festa di boban e, elettrizzato dal riabbracciare il Milan... torna in campo e delizia ancora con gol e colpi di tacco, vincendo coppa Italia e champions prima di diventare lo stimato dirigente autore dei colpi Kakà e Pato!! In queste stagioni transitano in difesa 2 difensori mediocri e fuggiaschi, Julio Cesar e Roque Junior. Nel 2002 il colpo è Rivaldo, superbo fantasista vecchio stile, dai ritmi cadenzati e la classe eccelsa, fresco protagonista del successo mondiale della Selecao brasileira. Scoperto dal Deportivo, ha incantato il mondo vincendo tantissimo in 5 anni incredibili al barcellona. Assist splendidi, gol mirabolanti, magie in quantità. Al Milan inizia benissimo, e con lui e Rui Costa i Diavoli incantano. Via via cala, non riesce ad ambientarsi completamente al calcio italiano e, tradito da problemi con la moglie, vive dei mesi orribili. Segna gol importanti nel cammino vincente in coppa (gol qualificazione alla Lokomotiv) e coppa Italia (gol in finale alla Roma) ed entra comunque nella storia del club. La stagione seguente, con l'esplosione di Kakà è un supplizio, gioca solo 1 volta e, dopo l'oceanico saluto del "Meazza", nel gennaio 2004 va al Cruzeiro. Dall'estate successiva gioca, segna e vince alla grande in Grecia con l'Olympiakos. Nella stagione scorsa si è visto Ricardo Oliveira, attaccane leggerino e un pò discontinuo sostanzialmente bravo tecnicamente e autore di qualche buono spunto in rossonero.


Leonardo e Rivaldo

MILANSAMBA: IL BRASILE ECCOLO QUI

OTTO BRASILIANI TUTTI INSIEME NEL MILAN: DIDA, CAFU, DIGAO, SERGINHO, EMERSON, PATO, KAKA' E RONALDO, PER VINCERE SORRIDENDO, NELLA MIGLIOR TRADIZIONE VERDEORO E ROSSONERA...



E adesso sono otto. Otto brasiliani nella rosa del milan, un record. Emerson, l'ultimo acquisto, raggiunge connazionali pluridecorati e altri... un pò meno. Dida, nonostante un paio di stagioni di alti e bassi, è stato a lungo sul podio deei migliori portieri del mondo e certe sue prodezze hanno fruttato fior di trofei nella storia recente del Milan. Cafu, il capitano della Selecao, in carriera ha fatto incetta di trofei, brillando come funambolico pendolino capace di bruciare chiunque nelle sue galoppate offensive. San Paolo, Roma, Milan: simbolo e bandiera ovunque, campione incredibile ovunque, simpatia e professionalità ovunque. E una grandinata di trofei. Ovunque. Kakà è la stella del Milan, acquistato bambino ma stellare fin dalla culla, magica saetta dal tiro suadente che a suon di mirabilie ha cucito mille allori sulle divise rossonere. Grazie a lui è arrivato dal Rimini il fratellino Digao, giovane difensore tutto da scoprire. Da RIscoprire è invece Serginho, dopo un anno ai box (ernia): il Concorde spera di tornare il micidiale terzino offensivo che a sinistra ha perpetuato il mito di Maldini. Arrivato nel '99, all'inizio era scostante; poi si è specializzato nei derby e nel 2002/03 ha vissuto l'anno magico, acquisendo autorità e continuità. Il 2005/06 è stato stellare, alla fase offensiva ha aggiunto un'incredibile puntualità dietro, prima che l'ernia lo colpisse. Pato è la promessa, un bimbetto da crescere e attendere con pazienza. Ma promette di essere l'erede di Ronaldo, il Fenomeno, uno dei più grandi giocatori di sempre. Esploso nel PSV, si consacra nel Barcellona e divnta Pallone d'oro e bandiera dell'Inter. In nerazzurro piovono gol e magie dal 1997 al 2002, ma anche paurosi infortuni che ne minano la carriera; in contrasto col tecnico Cuper, si va a disintossicare al Real Madrid, dove torna a brillare: 100 gol in 4 stagioni e mezza, una liga e un declino nell'ultimo scorcio merengues, con Capello e le accuse d'esser grasso: colpito nell'orgoglio, Ronie scappa al Milan, gli eterni rivali, e a 31 anni dimostra d'essere ancora grande a suon di gol (7) e magie. Ora sfida il suo corpo, per dare al club che ha creduto nel suo ritorno a grandi livelli per dargli perle in serie nell'arco di una stagione intera.

martedì 21 agosto 2007

EMERSON AL MILAN, E' UFFICIALE

IL CENTROCAMPISTA BRASILIANO ARRIVA DAL REAL MADRID: I TIFOSI SPERANO DI AVER TROVATO UN NUOVO IDOLO, FORTE DI UNA CONCRETEZZA E PRAGMATICITA' PIU' EUROPEA CHE SUDAMERICANA...



Il Milan ha concluso la trattativa per portare il centrocampista Emerson in rossonero. Il brasiliano arriva dal Real Madrid dopo le frizioni col tecnico Schuster che l'aveva escluso dalla rosa, forse proprio per il suo forte desiderio di tornare in Italia. Emerson è esploso diversi anni fa nel Bayer Leverkusen, imponendosi come playmaker più europeo che sudamericano: forte fisicamente, dalle geometrie ordinate e schematiche, e soprattutto concretissimo. La Roma lo porta in serie A nel 2000. Emerson brilla subito per la maestria nell'interdire e nell'impostare l'azione, senza tralasciare assi nella manica come certi tiri dalla distanza di cui "il puma" è evidentemente dotato. In giallorosso vince scudetto e supercoppa italiana, entra nel cuore dei tifosi e si distingue tra i migliori centrali del campionato. Poi, il tradimento. Nel 2004 Capello se lo porta alla Juventus, dove vince i famosi 2 scudetti revocati poi per Calciopoli. I tifosi giallorossi, traditi, lo salutarono con fischi e offese. Quelli bianconeri lo adottarono in fretta, grazie alla sua pragmaticità e al rendimento sempre eccellente, garantito come pochi. La sua esperienza e l'efficienza delle sue giocate rendono il centrocampo juventino un reparto di difesa e d'assalto eccezionale. Quando il giudice sportivo ha spedito la Juventus in B, Emerson è passato al Real Madrid come molti altri campioni della rosa di Madama: si è sentito nuovamente accusato di tradimento, ma non ha mai dato molto peso alle accuse di essere un mercenario: è difficile davvero trovare campioni che rinunciano ai palcoscenici più importanti per finire a lottare in B, peraltro con l'obbligo di tagliarsi nettamente lo stipendio! Emerson va giudicato per le sue qualità in campo, che sono innegabili. Al Milan potrà dare un apporto importante, come invece non è accaduto nella capitale iberica, anche a causa di qualche infortunio di troppo. I tifosi del diavolo sperano di aver trovato un nuovo idolo.

domenica 19 agosto 2007

PATO, GIOIELLINO ROSSONERO

IL GIOVANISSIMO NUOVO ATTACCANTE ROSSONERO POTRA' GIOCARE SOLO A PARTIRE DA GENNAIO; INTANTO AVRA' TUTTO IL TEMPO PER AMBIENTARSI E INTEGRARSI COI NUOVI COMPAGNI.



"Pato mi ricorda Kakà, con lui abbiamo preso un altro giocatore concreto". Il complimento arriva dal Presidente Silvio Berlusconi, quindi è di per se un incoraggiamento speciale per il nuovo acquisto del Milan, il giovanissimo Alexandre Pato. Il diciassettenne brasiliano, che ai primi di settembre tornerà in Italia, potrà scendere in campo in gare ufficiali solo a partire da gennaio. In questi mesi avrà tutto il tempo di ambientarsi ai posti, ai compagni, ai modi di vivere e lavorarare, per poi farsi trovare pronto al momento atteso; tuttavia il ragazzino dovrà tenere a freno la sua voglia di giocare e dimostrare le sue qualità, per non sovraccaricarsi di pressione in vista del debutto. UN FUTURO STELLARE. Pato è forte, ha numeri, ma deve ancora lavorare tanto per diventare un campione. In Brasile è facile vedere dei giovanissimi bollati come costosissimi craque, ma se il Milan ha scelto lui un motivo c'e, e allora bisogna fidarsi. Se il baby lavorerà sodo, diventerà il nuovo Fenomeno. Pato è un attaccante concreto e veloce, chi se lo immagina come il classico brasileiro tutto genio e funambolismi non azzecca in pieno il ritratto del papero rossonero. Altre osservazioni tecniche a riguardo sono difficili da effettuare, visto il numero ridotto di gare giocate (27), comunque segnato da tantissimi gol (12). Insomma, non ci resta che attendere.

ASPETTANDO GOURCUFF

IL GENIALE TALENTINO FRANCESE HA MOSTRATO GIA' DALL'ANNO SCORSO UNA CLASSE SUPERIORE, PECCANDO TUTTAVIA IN PERSONALITA'. ORA STA A LUI TIRARE FUORI IL CARATTERE PER DIVENTARE UN VERO CAMPIONE!



Il milan ha bisogno di Yoann Gourcuff. Il talentino francese ha delle qualità eccezionali, è un centrocampista moderno di classe deliziosa, dinamico e pieno di colpi da campione. Non per niente è soprannominato "le petit Zidane", e non per niente il Milan ha puntato forte su di lui, proteggendolo, coccolandolo e volendo garantirgli che il futuro è nelle sue mani. Ora però tocca a lui rispondere, meritarsi tanta fiducia: dopo gli inizi nel Rennes il Milan l'ha preso ventenne, lo ha fatto crescere senza fretta nella prima stagione da seconda linea e ora pretende che il ragazzo cominci a dare frutti. Yoann ha da subito entusiasmato a suon di dribbling sulla fascia, cross e finezze varie. Tuttavia è sembrato peccare in personalità, dote fondamentale per giocare ad alti livelli. In queste prime amichevoli Gourcuff sembra acquisire col tempo una crescente maturità. A lui tocca dimostrare di avere gli attributi per splendere a tutti gli effetti tra le tante stelle dell'universo rossonero. I tifosi sperano che il francesino acquisisca tutte le caratteristiche che lo possano completare, per trasformarlo nell'erede di Seedorf. LA CARRIERA. Yoann è esploso giovanissimo nel Rennes, squadra francese dai colori.. rossoneri. Nel 2005/06 si è imposto per la grande visione di gioco e il tocco fatato, imponendosi con 6 gol all'attenzione generale. Il Milan, rapito dalle sue giocate, lo ha portato in Italia. Gourcuff si è trovato subito bene, sotto l'ala protettiva di Seedorf. Ha subito mostrato le sue doti, giocando grandi partite soprattutto in Champions. Come al debutto con l'AEK, firmando il suo primo gol milanese; o come col Celtic agli ottavi. A fine stagione ha alzato la coppa dei campioni, il suo primo trofeo a livello di club: ora si ripromette di livellare verso il basso quella soglia di discontinuità che in stagione ha portato un lieve calo tra inverno e primavera. Le doti per diventare perfetto ce le ha nel sangue, sta a lui tirare fuori il carattere per valorizzarle.

YOANN GOURCUFF
Plomeur, Francia, 11/7/1986 Ruolo: centrocampista Carriera:2003/06 RENNES, 2006/- MILAN Palmares: 1 coppa dei campioni


Gourcuff dopo un gol

Gourcuff ai tempi del
Rennes

sabato 18 agosto 2007

SUPERPIPPO, ALTA TENSIONE!

PIPPO INZAGHI, L'IMPERSONIFICAZIONE DEL GOL: DALLE PRODEZZE A BERGAMO E TORINO ALLA GRANDIOSA CARRIERA IN ROSSONERO, CHE GLI INFORTUNI NON HANNO FERMATO. ANZI: LO SQUALO HA ANCORA TANTA FAME DI GOL E SUCCESSI CON L'AMATA MAGLIA ROSSONERA!



Mai domo, mai sazio. Quell'assatanato di SuperPippo Inzaghi non è mai stanco di infilare portieri e a 33 anni inizia con la stessa voglia di sempre la sua settima stagione rossonera. Ormai il bomber azzurro ha da tempo trovato casa a Milanello, è diventato una bandiera del Milan ed ha scritto pagine importanti della storia del club. Le due coppe dei campioni, tanto per dirne una, portano la sua firma impressa a caratteri dorati. E pensare che il ragazzo da giovane sembrava un cannoniere insensibile e senza cuore, capace di vagabondare da una squadra all'altra di anno in anno senza mai perdere la passione del gol: gol nella nativa Piacenza, gol a grappoli nei prestiti al Leffe e al Verona, prima del debutto in A e il primo infortunio (al Parma, nel '95) che ne blocca l'ascesa. Nel 1996 va quindi all'Atalanta e in nerazzurro incanta l'Italia, segnando a raffica e in tutti i modi: 24 centri e titolo di capocannoniere della serie A. Meritato il passaggio alla Juventus, dove realizza subito 24 reti e vince lo scudetto. In bianconero trova finalmente stabilità, segna in quantità industriali e trascina la squadra in 4 anni belli ma difficili. Il passaggio al Milan nel 2001 ("ho sempre sentito dentro di me che un giorno sarebbe avvenuto") sembra l'inizio di un nuovo vagabondare in giro per l'Italia. Non per i tifosi rossoneri, subito ammaliati da 16 gol che trascinano il Milan al 4° posto, dopo che un terribile infortunio aveva rovinato la stagione a Pippo e a tutta la squadra. "Voglio il Milan a vita, chiuderò la carriera qui e allenerò i ragazzini" proclama il bomber, che sembra essere rossonero da una vita. I tifosi non dimenticano quelle parole, puntualmente ripetute dal grande numero nove che nel 2002 si appresta a dipingere di rossonero l'Europa a forza di gol e prodezze.

L'ANNO DEL DIAVOLO.
Astuto rapinatore d'area, la volpe Inzaghi scatta crudele sul filo del fuorigioco per colpire quando meno te lo aspetti. E' sempre stato così: non è dotato di una gran tecnica, e fisicamente è gracilino; tuttavia la sua furbizia, la golosità per il gol, la sua maestria nello schizzare in area con pungente malignità lo hanno reso uno dei bomber più prolifici di sempre. 57 gol nella Juventus, solo in serie A, parlano chiaro. A volte ti fa una magia, come qualche punizione fatata (ai tempi dell'Atalanta), qualche rovesciata stupenda (in champions, in bianconero) o qualche strepitoso tuffo a incornare con eleganza e precisione chirurgica; ma generalmente il suo gol è quello che tanti altri non segnerebbero: perchè Inzagol sa essere glaciale nell'ammaestrare un rimpallo o catturare un pallone vagante. Guai a lasciargli un millimetro: Pippo sfrutterà anche quello. Lo splendido milan che incanta l'Europa di Champions nel 2002/2003 poggia su Inzaghi, che concretizza le invenzioni dei tanti geni di centrocampo: due gol nel preliminare, gol al debutto col Lens, poi l'apoteosi: con una sua tripletta al Riazor di La Coruna il Milan batte 4-0 il Deportivo, con due sue reti espugna la tana del Bayern Monaco, ferito anche a San Siro da un guizzo del felino rossonero. Nella seconda fase Pippo decide la gelida trasferta a Dortmund, poi si scatena nei quarti con l'Ajax: gol, assist e, al '93-sul 2-2 che eliminerebbe il Milan- il pallonetto scagliato in porta con disperazione che, toccato da Tomasson, da al Milan la semifinale. Il Milan batte l'Inter e vola in finale, dove supera la Juve ai rigori: Pippo e compagni alzano felici la Coppa dei Campioni. I tifosi sono in delirio, Pippo segna pochi giorni dopo anche nella finale di Coppa Italia e in un clima di trionfo il Milan alza un'altra coppa. Lo squalo piacentino è all'apice della carriera, con 12 gol in coppa e 30 complessivi nella stagione.

DUE ANNI DURI.
"Al Milan ho trovato una famiglia staordinaria, sto vivendo un sogno": il bomber è proprio contento, di se e della squadra. Ma la sfortuna si accanisce però su Pippo, con una serie terribile di infortuni e ricadute che lo tengono spesso ai box nel 2003/04. Inzaghi trova comunque il tempo di segnare 3 gol speciali per lo scudetto, 11 totali a fine anno. La vera stagione nera è la successiva: 1 solo gol, all'ennesimo ritorno dall'inferno. Poi di nuovo il buio, i ferri dei dottori, le operazioni, i paragoni con Van Basten che smise a 29 anni e un continuo e triste vai e vieni tra campo e clinica. Lo danno per finito e, quando torna, tutti si chiedono se sarà lo stesso di prima.

IL RITORNO DEL BOMBER E UNA NUOVA DIMENSIONE.
Nel 2005/2006, dopo due stagioni di soffernza, Pippo torna a giocare. E segnare: la stagione è eccezionale con gol decisivi in campionato (12) e champions (col Bayern, col Lione), dove però il Milan esce in semifinale. "Ringrazio chi ha sempre creduto in me, il Milan e i suoi tidìfosi straordinari che non hanno mai smesso di dedicarmi dei cori, anche quando ero lontano dal rientro. Grazie a loro ho provato emozioni che non dimenticherò". Eh già, i tifosi lo amano alla follia: merito di un viscerale attaccamento alla maglia e a quelle esultanze epilettiche, incontenibili, che gli sfigurano il volto dopo ogni rete, champions o amichevole che sia. Ovviamente non manca la sua firma sul successo dell'Italia ai mondiali 2006: Lippi concede solo una gara al vecchio bucaniere, e lui segna: è in occasione del delicato match coi cechi che Pippo si lancia anche nella leggenda della coppa del mondo. Nel 2006/07 è decisivo ai preliminari, poi si accomoda in panchina e accetta una nuova dimensione da chioccia, alla Altafini: ossia l'anziano bomber che si alza dalla panchina nei minuti finali o nelle partite difficili, per sfruttare la sua esperienza. 2 soli gol in serie A, ma ben 6 nella cavalcata di coppa, dove invece ricopre il ruolo abituario di titolare e titolato: l'Europa è casa sua, abbatte ancora il Bayern e in finale con una doppietta straordinaria si prende la definitiva rivincita: contro la sfortuna, contro una stagione difficile con così pochi gol (11 reti totali: tanti per chiunque, pochi per lui!!), contro tutti quelli che lo hanno dato troppo presto per finito! Inzagone non finisce mai, il Milan è campione d'Europa e lui continua a colpire quando meno te lo aspetti. Come sempre.

FILIPPO INZAGHI
Piacenza, 9/8/1973. Attaccante. CARRIERA:91/92 PIACENZA, 92/93 LEFFE, 93/94 VERONA, 94/95 PIACENZA, 95/96 PARMA, 96/97 ATALANTA, 97/98 -00/01 JUVENTUS, 01/02 -07/08 MILAN PALMARES: 2 scudetti, 2 supercoppe italiane, 1 coppa Italia, 2 coppe dei campioni,1 supercoppa Europea,1 campionato del mondo.


2002/03, l'anno d'oro


Pippo ai tempi della Juventus

"BERLUSCONI", DECIDE SUPERPIPPO

SUPERPIPPO RIPRENDE DA DOVE AVEVA FINITO: DOPPIETTA PER CASTIGARE LA JUVENTUS E FAR CONTENTO IL PRESIDENTE. GLI IMPEGNI UFFICIALI SI AVVICINANO, E IL MILAN INCOMINCIA A FARE SUL SERIO!



Il Milan rivince il Trofeo Berlusconi, battendo per 2-0 la Juventus neopromossa con doppietta di Pippo Inzaghi. Alta Tensione è già indemoniato, già fresco, guizzante: la sua bulimica fame di gol porta due reti che ci riavvicinano al grande calcio, quello ufficiale. Ieri Gilardino era dato dalla stampa come unica punta, ma un piccolo acciacco a Kakà ha costretto mister Ancelotti a schierare Inzaghi, che non ha tradito. Il Milan gioca bene contro una Juve ordinata, dosa le energie e colpisce con cinismo confermandosi una grande squadra proprio con l'avvicinarsi degli impegni importanti della stagione nascente. Se bisogna cercare il pelo nell'uovo, "il Milan ha sprecato troppe occasioni", come ha sottolineato Carletto Magno. Seedorf si è mosso tanto e bene dietro le punte, quell'Inzaghi implacabile e un Gilardino, purtroppo, di nuovo poco "vivo". "Dovrà abituarsi a coinvivere con Pippo, che in area ha qualcosa in più" ha detto il mister. Al '43 Ambrosini è disceso sulla sinistra e crossato un pallone delizioso per l'inzuccata in tuffo del rapace numero 9, che ha chiuso la prima frazione; al ritorno in campo il bomber raddoppia in una mischia da corner: è la botta che chiude il match. Tra tanti cambi e occassioni varie da entrambe le parti, il Berlusconi torna nelle mani del milan: è la terza volta di fila, nona complessiva del diavolo contro le 8 dei bianconeri.

MILAN-JUVENTUS 2-0
PRIMO TEMPO: 1-0
MARCATORE: Inzaghi (M) al 43' p.t. e al 1' s.t. MILAN (4-3-1-2): Dida; Oddo (dal 1' s.t. Cafu), Nesta (dal 22' s.t. Bonera), Kaladze (dal 43' s.t. Digao), Favalli (dal 1' s.t. Serginho); Gattuso (dal 1' s.t. Brocchi), Pirlo, Ambrosini; Seedorf; Gilardino, Inzaghi (dal 13' s.t. Gourcuff). (Kalac, Simic, Bonera, Aubameyang). All.: Ancelotti. JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Grygera, Andrade, Criscito, Molinaro; Salihamidzic (dal 22' s.t. Olivera), Nocerino, Almiron (dal 1' s.t. Tiago), Nedved; Iaquinta (dal 1' s.t. Palladino), Del Piero. (Belardi, Novembre, Zebina, Boumsong, Legrottaglie, Zalayeta). All.: Ranieri.
ARBITRO: Banti. NOTE: spettatori paganti 39.299 per un incasso di 591.757 euro. Ammoniti Molinaro, Criscito, Andrade, Nocerino, Ambrosini. Recupero 3’ p.t., 3' s.t.

venerdì 17 agosto 2007

RECOBA IN ROSSONERO: ECCO PERCHE' DIREI SI...

STASERA IN SCENA MILAN E JUVE PER IL TRADIZIONALE TROFEO INTITOLATO AL PADRE DEL PRESIDENTE. LA SOCIETA', FALLITO L'ASSALTO AD EMERSON, SI DICE FUORI DAL MERCATO. MA UNO SGARBO COSI' AI CUGINASTRI FAREBBE EPOCA!!



Recoba al Milan! Fantamercato di proporzioni comiche, lo so, però è un'idea che intriga. Il fantasista uruguaiano è all'Inter dal '97 ma non è mai esploso: le sue magie, i suoi gol spettacolari, le sue serpentine ubriacanti si sono viste in quantità ma a sprazzi mooolto altalenanti. Il Chino, ormai lo sanno tutti, non ha mai convinto, giocando bene sì e no una volta ogni dieci... però è da sempre il pupillo di Moratti, che mai ha avuto il coraggio di disfarsene, continuando a coprirlo di soldi. Ora, quel momento sembra arrivato. Il Chino piace a Napoli, Toro e Juve. Vederlo in rossonero però a me darebbe soddisfazione. Non tanto per il valore del giocatore, buonissimo (anzi: sarebbe una quarta punta ottima, per dar fiato ai nostri tre bomberoni), ma proprio per fare un dispettone ai cuginastri. Solo vedendolo in rossonero (a fianco a Ronaldo, poi!), papà Moratti si metterebbe a piangere! Se poi ci riuscisse di far diventare un campione continuo e incisivo un anarchico di (in)successo che nell'Inter ha fallito, come in passato è capitato con Seedorf e Pirlo, sarebbe un trionfo. Di portata ancora maggiore rispetto agli altri casi, nerazzurri per pochi anni e future bandiere del Milan; Recoba che brilla al primo anno nel Milan dopo un decennio di delusioni alla Pinetina è una fantasia perfidissima!!!

STASERA MILAN-JUVE. Stasera amichevole di lusso per il Trofeo "Luigi Berlusconi", l'appuntamento più importante dell'estate. Lo testimoniano gli stessi protagonisti ("Per noi il trofeo è una questione di famiglia" ha detto Carlo Ancelotti, e anche da casa Juve sono arrivati messaggi del tipo "questa è un'amichevole meno... amichevole dei classici triangolari agostani"), che stasera si sfideranno in vista del debutto ufficiale. Il Milan scenderà in campo con Kakà e Seedorf alle spalle di Gilardino. In difesa, Kaladze al posto di Maldini. Per il resto, la formazione dovrebbe essere quella titolare. Nei giorni scorsi è saltato l'accordo col Real Madrid per il passaggio in rossonero del centrocampista brasiliano Emerson (ex Roma e Juve), gradito al giocatore ma non al presidente madridista.

mercoledì 15 agosto 2007

TROFEO TIM, BRILLA GILARDINO

AMICHEVOLI: IL BOMBER CASTIGA LA JUVE, POI IL MILAN PERDE IL DERBY CON L'INTER NEL TRIANGOLARE DI SAN SIRO.



Il debutto stagionale del Milan a San Siro coincide con il trofeo Tim, ormai classico appuntamento estivo in cui si confrontano le tre grandi del calcio italiano in mini sfide da 45 minuti. Un triangolare che, come ogni amichevole che si rispetti, non da sicuramente una chiave di lettura affidabile di quella che sarà la nuova stagione. Dopo il successo dei nerazzurri sulla Juve, il Milan si misura con la nobile neopromossa e parte forte, mettendo alle corde i bianconeri. Tuttavia la Juve inizia a prendere coraggio e passa con Palladino: il gol è annullato per offside e, sul capovolgimento, è il Diavolo a ferire: Gattuso lancia Gilardino, che infila Buffon e si prende la prima gioia stagionale, spazzando via tante critiche. Il Milan contiene gli assalti juventini senza troppa sofferenza e chiude 1-0. Nel mini derby si esaltano i singoli: un Gourcuff scoppiettante, un Inzaghi elettrico (una sua torsione di testa ricordava un celebre gol di Van Basten al Real Madrid, ma Buffon ha negato a Pippo la gioia della rete) e, tra i nerazzurri, un Recoba in serata positiva: suo il gran gol che decide la gara dopo un doppio slalom. L'Inter vince il derby con gol del Chino: si vede che sono amichevoli...

HANNO DETTO... Sembra soddisfatto mister Carlo Ancelotti: "la squadra sta crescendo, ognuno ha fatto un passo in avanti. Anche Gourcuff ha mostrato tutte le sue qualità. Kakà? dobbiamo abituarci alle marcature a uomo su di lui". Contento del gol, ovviamente, il Gila: "Sono soddisfatto, ho voglia, darò il massimo!". Finalmente Gourcuff ha messo tutti d'accordo: "per me è importate avere la fiducia di tutti" ha detto il giovanissimo francese.

martedì 14 agosto 2007

IL PUNTO SULLA ROSA DEL DIAVOLO



Il Milan riparte pressocchè con la stessa formazione della scorsa stagione: una rosa competitiva e piena di fuoriclasse, che magari necessita di qualche piccolo ritocco ma che comunque sembra soddisfare la società.

PORTIERI:
il titolare è ovviamente Dida, che negli ultimi mesi della scorsa stagione è uscito da un periodo negativo: da lui si attende sicurezza e reattività. Il suo vice, Kalac, è decisamente esperto e all'altezza. Il ruolo di terzo, con Storari in partenza, spetterà ancora a Fiori, nonnetto di esemplare professionalità e lunga milizia in rossonero. voto 6,5.

DIFENSORI:
la retroguardia sarà ancora imperniata sulla coppia Nesta-Maldini. Sandro nella scorsa stagione è stato fuori a lungo per infortunio, ma quando è tornato ha blindato la difesa con la solita classe. Il Capitano non potrà giocare tutte le partite, ma il suo supporto di esperienza e classe superiore sarà come sempre determinante nelle sfide più affascinanti. La corsia di sinistra è casa dell'arrembante Jankulovski: sempre puntuale dietro, il ceco ha vissuto una prima stagione condizionaata da disturbi fisici, ma nella seconda è cresciuto sempre di più in duttilità ed efficacia, anche nelle scorribande offensive. A destra brilla ancora Cafu, nonostante i 36 anni suonati: Pegaso galoppa ancora come ai bei tempi, anche se è fisiologico concedergli delle pause per preservarne i funambolismi e i cross: in quei casi subentra Massimo Oddo, concreto e importante anche l'anno scorso. I sostituti sono di livello: il giovane Bonera si è ormai ambientato e promette di entrare nella galleria dei grandi difensori rossoneri. Kaladze assicura centimetri e possenza fisica per blindare il reparto. L'esperienza di Favalli, Simic (il soldatino croato non sarà un fenomeno, ma è raro vederlo sotto la sufficienza) e Serginho: l'ex concorde rientra da una stagione in cui è stato sempre ai box, causa ernia del disco. E' stato ingaggiato Digao, fratellino di Kakà. Voto 6,5.

CENTROCAMPISTI:
da ormai parecchi anni la regia passa per i piedi geniali di Andrea Pirlo. Il playmaker bresciano ha faticato a rimettersi in forma dalle fatiche post mondiali nell'ultima annata, ma quando ci è riuscito è tornato il brillante pilota del gioco rossonero. Non ci sono più parole per descrivere i suoi "scudieri": Ringhio Gattuso è il guerriero forte e orgoglioso, un graffio che scuote gli entusiasmi dei tifosi con la sue battaglie vibranti: un'esplosione di grinta, furore, passione. Grandioso, semplicemente. E' difficile ricordare partite in cui il mastino non abbia inciso. Attaccatissimo alla maglia, simbolo rossonero e nazionale. Sul settore opposto agisce il "mago" Seedorf, capace di esaltarsi nelle sfide più sentite, sfornando magie di classe cristalline e tiri di potenza bestiale. Davanti spicca il nostro gioiellino, il Bimbo Kakà che ormai è tra i più forti al mondo. Era arrivato in punta di piedi, ma a suon di sgroppate eleganti, tiri pazzeschi e assist al bacio ha preso subito per mano il Milan, conducendolo allo scudetto nel 2004. Nelle due stagioni successive ha via via aumentato la continuità, la bellezza e la frequenza dei gol, fino a diventare già da ora uno dei più scintillanti fuoriclasse di sempre. L'anno scorso è stato lui il trascinatore in coppa, con ben 10 reti. Magnifico. Tra i sostituti brilla il senatore Massimo Ambrosini, spesso perseguitato dagli infortuni ma determinante quando scende in campo, soprattutto grazie alla combattività e alle incursioni di testa. La grinta è una dote anche dell'umile Cristian Brocchi, un operaio col Milan nel cuore. In attesa che il piccolo Zidane, Gourcuff, dia continuità ai suoi guizzi di classe. E' tornato Ba, vecchia conoscenza, il cui apporto però dovrebbe essere poca cosa vista l'età e i mezzi ormai scemati. Voto 8,5.

ATTACCANTI:
Pippo Inzaghi non si discute. L'anno scorso era partito da riserva e chioccia, ma a forza di eurogol -la Champions è da sempre il suo territorio preferito: con 12 gol nel 2003 fu protagonista anche del 6° trionfo- si è ritagliato un ruolo da eroe, decidendo la finale di Atene. A parte due anni segnati da infortuni, il bomber ha sempre segnato molto pur non essendo un maestro del dribbling. Pippo colpisce in contropiede, di rapina, in incognito. Così ha messo insieme 82 gol rossoneri, ed è l'italiano più prolifico di sempre in Europa. Ronaldo, arrivato a gennaio, con 7 gol in 13 gare, si è già palesato Fenomeno e goleador di razza anche col Milan: se il fisico regge, prepariamoci ad ammirare una stella sublime, dal dribbling straordinario, la classe dolcissima, capace di gol... fenomenali. Sempre criticato, Alberto Gilardino: eppure ha fatto 19 gol il primo anno e 16 il secondo! Obbiettivamente, un pizzico di cattiveria in più per renderlo più efficace e temuto non guasterebbe, e i tifosi impareranno ad apprezzarlo appieno. Il nuovo gioiellino, Pato, promette qualità eccelsa: basta saperlo aspettare, sperando sia davvero nata una stella. Voto 7.

domenica 12 agosto 2007

MALDINI, CUORE DI CAPITANO



Immortale, invincibile, incredibile. Paolo Maldini è il Milan, è la storia. Un monumento di classe, carattere e valori. Il capitano non molla, e a 39 anni è ancora sulla cresta dell'onda a pilotare il suo Milan. Attualmente Cuore di Drago sta recuperando dall'operazione al ginocchio, ma tifosi e squadra sanno che anche questa stagione potranno contare su di lui. Paolo da un pò non gioca più 40-50 partite all'anno; viene centellinato e preservato, ma è proprio questo minutaggio che garantisce l'eccellenza delle sue prestazioni. Anche nella scorsa stagione, nelle sfide chiave della galoppata europea è stato brillante. Straordinario per classe ed eleganza, tempestivo negli anticipi e spettacolare in ogni intervento, Maldini si è imposto nei Milan stellari di Sacchi e Capello galoppando con lucente maestria sulla fascia sinistra: dribbling mozzafiato, discese incredibili, cross deliziosi, incursioni gol da centravanti, interventi poderosi in copertura: a diciassette anni Paolo era già titolare, a venti aveva già vinto tutto ed era ammirato in tutto il mondo, a venticinque già era consacrato come più grande terzino di sempre; a trenta ha fatto spallucce a chi lo definiva vecchio e, dopo un ricambio generazionale, ha riportato il milan al successo, spostandosi nel cuore della difesa; a trentacinque è definitivamente entrato nell'epica, nella fantaleggenda di questo sport, brillando di luce propria nel superbo Milan di Ancelotti, che tornava a lustrarsi di tutta la sua grandiosità sul territorio nazionale. Oggi, alla soglia dei quaranta, resta uno dei difensori più forti, potenti, completi, efficaci e affidabili dell'universo. Un Maestro straordinario, una stella infinita che splende nel passato, nel presente e nel futuro del suo amatissimo Milan.

PARTITA LA STAGIONE 2007/2008



E' partita la nuova stagione rossonera. I campioni d'Europa, allenati per la settima stagione consecutiva dal condottiero Carlo Ancelotti, si sono già esibiti in alcune amichevoli di importanza relativa: d'altronde è ancora presto per giudicare, e non sono certo le sfide non ufficiali a stabilire il valore della squadra. Basta guardare al passato per rendersene conto: ogni anno la società è criticata e derisa, i giocatori definiti "bolliti" e i tifosi delusi... opinioni completamente e puntualmente rettificate a fine stagione, quando viene il momento di ammirare Capitan Maldini alzare coppe e trofei!
Quest'anno il Milan sarà impegnato su più fronti: obbiettivi principali sono la supercoppa Europea, a fine mese col Siviglia, e soprattutto il Mondiale per club in dicembre. Il Milan punta sempre all'Europa che affascina, cioè la Champions League; inoltre si punta forte a portare a casa il diciottesimo scudetto. Obbiettivamente appare meno rilevante l'interesse per la Coppa Italia tanto bistrattata. La rosa non è stata ritoccata, se non con l'acquisto del diciassettenne brasiliano Alexandre Pato: una speranza tutta da svezzare, che promette benissimo ma per via dei regolamenti potrà scendere in campo solo da gennaio. Per il resto ci si affida ai soliti noti: la maestria di Maldini, il cuore di Gattuso, le magie dello scintillante Kakà e i gol di Inzaghi, Ronaldo e Gilardino. I tifosi stiano tranquilli: il vecchio Milan saprà farci sorridere, come sempre.